Imola-Roseto non sarà una partita come le altre

Basket

IMOLA

RICCARDO ROSSI

A guardarla così, stampata sul calendario della 9ª giornata del campionato di A2, Imola-Roseto sembra solamente una partita come le altre, ma basta addentrarsi poco, nel recente passato di tanti protagonisti di domani, per capire come sia qualcosa di molto di più. Difficile infatti trovare una sfida con più implicazioni, emotive e “storiche” , di quella che domani al Ruggi metterà in palio 2 punti salvezza.

Il giorno della scelta

Il primo ricordo è datato 25 febbraio 2018. Quella sera l’Andrea Costa di Cavina batte al Ruggi la Roseto guidata da Di Paolantonio per 84-73, con molte più difficoltà del previsto. A 7 turni dalla fine Imola è virtualmente salva e gli Sharks ultimi sul fondo con Orzinuovi e Bergamo: ciò nonostante proprio Di Paolantonio, che avrebbe mille ragioni per pensare solo ai propri problemi, apre la conferenza stampa post- partita elogiando l’Andrea Costa, per la forza della sua tradizione, per l’atmosfera magica del Ruggi e soprattutto per la solidità della società. Ad ascoltarlo, sul fondo della sala stampa, c’era anche l’amministratore delegato biancorosso Gian Piero Domenicali che, sempre molto attento a questi dettagli, resta piacevolmente sorpreso dall’atteggiamento del coach abruzzese, dopo averne già apprezzato le qualità tecniche in partita (bello il basket offerto da Roseto pur con un gruppo di giovani) e quelle gestionali nel corso del campionato (capacità di reagire alla striscia di 9 ko iniziali). Resta così colpito, Domenicali, da raggiungere nel parcheggio del Ruggi lo stesso Di Paolantonio, per ringraziarlo delle parole spese nei confronti dell’Andrea Costa e per rincuorarlo sulla salvezza della sua Roseto. Quella sera, in sostanza, furono poste le basi del futuro di entrambi: Domenicali, in cuor suo, aveva scelto su chi puntare nel caso Cavina (come succederà) non fosse rimasto, Di Paolantonio aveva capito che Imola in un modo o nell’altro era nel suo destino.

Amicizie e ricordi

L’amicizia fraterna fra gli ex “incrociati” Franko Bushati e Robert Fultz (nata nella stagione comune a Brescia 2013-2014), la presenza di un rosetano doc come Alex Petrilli dietro la scrivania biancorossa e il ricordo del dirigente Vittorio Fossataro (scomparso recentemente) , profondamente legato proprio a Di Paolantonio e Petrilli, sono gli altri spunti di una sfida speciale.

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