Cesena, sono troppe tre sconfitte dopo un terzo di campionato
Uomo in più
Il ko di Pineto brucia tanto più in quanto i romagnoli non hanno saputo sfruttare (come invece era stato contro il Forlì e la Jesina) l’uomo in più per un’ora, nel corso della quale hanno subito un gol senza essere capaci di rimontare. La stessa “paradossale” situazione si era verificata quest’anno ma a ruoli invertiti contro il Francavilla (2-0) quando alla espulsione di Biondini seguì il vantaggio bianconero di Alessandro.
L’ultima volta in cui il Cesena aveva incassato reti decisive in superiorità numerica era stato un anno fa di questi tempi. In Cesena-Salernitana la squadra di Fabrizio Castori, dopo il rosso a Gatto a metà ripresa, era addirittura riuscita a farsi recuperare dal 3-1 al 3-3. L’ultima sconfitta maturata dopo l’espulsione di un avversario risale a Lazio-Cesena del 2011-’12 in serie A. In vantaggio con Mutu prima dell’intervallo, lo stesso rumeno venne steso in area da Konko. Espulsione e rigore trasformato da Iaquinta per lo 0-2 in un Olimpico incredulo. Nella ripresa però furono sufficienti 18 minuti ai padroni di casa per ribaltare clamorosamente il risultato (3-2)
Massimo ritardo
Lo scivolone in Abruzzo ha portato a 5 lunghezze il ritardo del Cesena dal primo posto, massimo distacco stagionale, come era già capitato dopo il quinto turno che coincise con il beffardo pareggio (2-2) in casa della Sangiustese. In quella occasione però il distacco dalla vetta era nei confronti del San Nicolò Notaresco, inseguito dal Matelica e dalla Sangiustese, con i bianconeri che occupavano “solo” la quarta posizione. Domenica scorsa Federico Agliardi ha subito il primo gol in trasferta dopo il suo ritorno tra i pali, a cui erano seguite tre gare esterne con altrettante vittorie (Santarcangelo, Jesi e Isernia) senza reti al passivo per un’imbattibilità arrivata a 319 minuti più recuperi. I romagnoli conservano comunque la migliore difesa del girone, perforata solo sei volte, l’unica che non sia ancora andata in doppia cifra.