Melandri-Grt affare fatto E Rinaldi va al Barni Racing

Rimini

RAVENNA. Matrimonio doveva essere e matrimonio è stato. Marco Melandri sarà al via del mondiale 2019 con Yamaha del team Grt. L'accordo è stato definito un paio di giorni fa e reso ufficiale sabato. La notizia era nell'aria, dal momento in cui Lukas Mahias aveva rifiutato questo posto (30mila euro di ingaggio per un anno pare) a fronte del passaggio in Kawasaki Puccetti (110mila euro per ripuntare al titolo della Supersport nel 2019 e passaggio in Superbike con la “verdona” ora nelle mani di Toprak Razgatioglu nel 2020): una scelta semplice per il campione francese.

In Yamaha, che schiera già i confermati Alex Lowes e Michael Van Der Mark nel team ufficiale ed il tedesco Sandro Cortese, neo campione Supersport, nel Grt si era in cerca di un altro pilota. Federico Caricasulo, che come Mahias ha corso in questo team nelle ultime due stagioni, ha scelto di restare in Supersport e puntare al titolo, così si è aperta una possibilità per Melandri. Potevano rientrare altri appiedati di lusso: Lorenzo Savadori, Eugene Laverty, Xavi Forès, ma questa volta ha fatto sentire il suo peso lo sponsor “Pata” (l'azienda di patatine del vulcanico bresciano Remo Gobbi che già aveva cercato di portare il ravennate sui mezzi dei tre diapason tre stagioni fa) e che campeggerà su tutti i mezzi Yamaha in Superbike. Anche Dorna, organizzatore della competizione e della MotoGp, ha spinto perchè Melandri trovasse una sistemazione, visto che il campione è importante per avere un pilota italiano ai vertici della categoria. Marco non viene preso certo per fare numero e, anche se lui ed il suo manager Alberto Vergani non parlano, per ragioni contrattuali con Ducati e per dare mano libera agli uomini della comunicazione della casa nipponica, c'è grande soddisfazione ed attesa per questa nuova avventura. Il ravennate sembrava destinato a spostarsi negli
Usa, invece resta in Superbike con un mezzo competitivo. Nel 2011 Melandri chiuse la sua prima stagione in questa categoria al 2° posto con 4 vittorie di manche proprio in sella ad una Yzf R1. Dal 25 al 27, a Jerez de La Frontera, ci saranno i test collettivi del Mondiale e vedremo il romagnolo sul suo nuovo mezzo.

Rinaldi c’è

Michael Ruben Rinaldi sarà alla guida della Panigale V4 del Barni Racing. Il pilota di Santarcangelo era già stato dato per accasato nel team di Marco Bernabo che, a sorpresa, non aveva confermato lo spagnolo Xavi Forès (autore di un secondo e tre terzi posti) alla fine di quest'anno. Era chiaro che la struttura, collegata a filo doppio con la Ducati e vincitrice di titoli italiani in serie con Michele Pirro, poteva essere la destinazione di Rinaldi, autore di una prima stagione promettente e 22enne di prospettiva. Inoltre sulla moto italiana era atteso un pilota di casa nostra, visto che le V4 del team ufficiale vedranno il gallese Chaz Davies e lo spagnolo Alvaro Bautista. Quella di Bernabo è una struttura di assoluto livello, la migliore fra quelle che non sono appoggiate direttamente da una casa costruttrice. Con Forès ha concluso al 7° posto assoluto con 230 punti, 18 in meno di Alex Lowes (Yamaha) e 72 in più di Eugene Laverty (Aprilia). Ricordiamo che Rinaldi ha concluso al 14° posto con 77 punti, senza aver preso parte, per motivi di budget del suo team Junior Ducati, alle qiattro gare
extraeuropee. Per Michael si tratterà di un'ulteriore occasione di crescita in questa categoria.

Savadori ancora no

Ora resta da accasare solo Lorenzo Savadori (10° con Aprilia quest'anno), ma il cesenate sembra legato a filo doppio al futuro della Rsv4 Rf e tocca ai vertici del Gruppo Piaggio, che possiede Aprilia, decidere di investire in Superbike ed accettare magari le proposte del team olandese Ten Kate, che vorrebbe gestire queste motociclette nel 2019.

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