Rimini-Teramo, è un derby in “famiglia” Scotti-Piccioni

Calcio

RIMINI. Uno di mestiere segna gol, l’altro, invece, lo evita. Si sono conosciuti durante una partita (e dove se no?) grazie ad un amico comune.

Piacere, Gianmarco Piccioni

Giusto qualche chiacchiera, poi un aperitivo dopo il 90’ e un feeling che scatta come il miglior Usain Bolt. Tanto da coinvolgere le famiglie con mogli e figlie che diventano subito amiche. Domani, però, gli Scotti e i Piccioni, si ritroveranno nemici per novanta minuti: Ciccio capitano del Rimini, Piccio punta di diamante del Teramo. Una sfida che riporta a galla vecchie ruggini fatte di play-off vinti e persi.

«Devo dire un grande grazie a Francesco e alla sua meravigliosa famiglia: Alice, Asia e Stella – attacca Piccioni – perché con me, mia moglie e mia figlia sono stati eccezionali. Ci hanno introdotto nel loro gruppo di amici e ci hanno fatto sentire parte di loro. Ciccio è davvero una bella persona, come ce ne sono poche nel calcio. Pulito, diretto come piace a me, e con un grande cuore. Rimini e i suoi tifosi devono essere orgogliosi di un capitano come lui, del resto l’atto d’amore di restare anche in Eccellenza la dice lunga».

Piacere mio, Francesco Scotti

Così il portiere del Rimini:

«Piccio se non esagera, non è contento. Battute a parte, lo ringrazio per queste belle parole, ma quando trovi persone con le quali capisci subito di avere un feeling, viene tutto naturale. Abbiamo trascorso una bellissima estate insieme: le nostre mogli si sentono spessissimo».

Rimini-Piccioni, solo sfiorati

Un’estate che poteva anche prolungarsi perché non è un mistero che Piccioni sia stato vicino al Rimini.

«Il direttore (Tamai, ndr) sa fare alla grande il suo mestiere – conferma il capitano biancorosso – ma una parolina per Piccio l’ho messa. A Santarcangelo ha fatto vedere di essere non solo un grande attaccante, ma anche un assistman formidabile. Purtroppo non si è fatto nulla».

Così invece Piccioni: «In realtà una chiacchierata c’è stata ma è rimasta tale. E quando il Teramo ha bussato alla mia porta non ho potuto dirgli di no».

Botta e risposta

E così domani si ritroveranno l’uno davanti all’altro.

«Gli ho già detto che se pensa di segnarmi, se lo deve scordare – ride Scotti – già superare i miei compagni non sarà facile, poi nel caso, dopo ci sono io e non avrò pietà. E se vinciamo sa che lo massacrerò fino alla gara di ritorno. Se ci siamo sentiti? Le nostre mogli sì, noi no. E comunque, Piccio se ti danno un rigore non calciarlo tu, non ti voglio far fare brutta figura».

Piccioni “para” e contrattacca.

«Non solo lo tiro io, ma poi te lo vengo a far notare. E pagherai pegno. Una cena è sufficiente (ride, ndr). Scherzi a parte, superare Ciccio non sarà facile. Credo che sia uno dei portieri più forti non solo del girone, ma dell’intero campionato».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui