Il Cesena cerca un salto di qualità

Cesena

 

CESENA. Il Bari ha vinto le ultime quattro partite in casa, tra l’altro contro avversari non qualunque, ovvero il Siena (2-1), il Pescara pre-Cosmi (1-0), il Lanciano (1-0) e l’Avellino (1-0). Di conseguenza, l’ultimo gol avversario visto al San Nicola risale all’8 febbraio ed è di Pierluigi Cappelluzzo, valorosa punta classe 1996 del Siena. Il Cesena invece non segna fuori casa dal 22 febbraio e dalla vittoria di Carpi, quando Alex Rodriguez sembrava nel pieno di un campionato che invece non riesce mai ad iniziare. Anche oggi l’addetto al gol principe del Cesena partirà dalla panchina, dopo che ieri in 20 minuti di partitella non si è mai visto, poi ha toccato la palla una volta e ha calciato sul palo, un classico.

 

Il nodo dell’attacco. Per un Rodriguez che non riesce a stare bene, c’è anche Succi che non riesce ad essere felice: nulla da dire sull’impegno in allenamento, ma vista da fuori, non crede più nei palloni che calcia. In questo modo e al netto del valoroso Moncini anche oggi aggregato al gruppo, chi è che può fare gol oggi a Bari? Gli indizi portano a Guido Marilungo, in condizione finalmente incoraggiante, supportato da un Belingheri che ieri appariva tonico e voglioso di fare quella fatidica corsa in più verso la porta. Per quanto visto nella gelida rifinitura di Villa Silvia, l’unica variante rispetto al 3-5-1-1 con la Juve Stabia sarà Defrel titolare a sinistra al posto di Bangoura. Un Defrel che ha mostrato due sinistracci poderosi verso la porta e che forse ha trovato un periodo di pausa ai suoi secolari acciacchi.

 

Fare di più. Ieri Krajnc ha svolto solo terapie di recupero per la schiena e proverà a fare qualcosa in campo nell’ultima rifinitura di questa mattina. Senza i due migliori difensori (manca ovviamente il lungodegente Capelli) e nel pieno rispetto di un Bari che in casa sa fare male, è scontato che il Cesena debba fare vedere qualcosa di più rispetto alla nebbia che dominava con la Juve Stabia. Se quello che si è visto sabato scorso è lo standard da qui a maggio, allora meno male che il Cesena è salvo, ma nessuno pensa che quella sia la regola. Se invece il freno a mano era davvero psicologico, allora è il momento di dimostrarlo, giocando più a briglia sciolta, provando a tirare dai 20 metri (mica è vietato) senza fare grandi gli avversari con le proprie paure. Quanto ai problemi societari, il Cesena ha grossi problemi, ma il Bari è addirittura fallito, quindi per una volta quelli dall’altra parte stanno dichiaratamente peggio.

 

Energia. In una volatona per i primi posti già ampiamente lanciata, il Cesena ha un compito ben preciso: fare sì che quella con la Juve Stabia sia stata l’ultima partita giocata con paura. È per forza questo il primo passo per trovare una dimensione offensiva che stenta a decollare, come prova un dato inequivocabile: gli ultimi due gol del Cesena (Rodriguez col Trapani, il rigore di Cascione con la Juve Stabia) sono nati da interpretazioni errate o piuttosto dubbie dell’arbitro a sfavore degli avversari. In un mese di marzo in cui l’infermeria è stata a lungo un problema, è stato una sorta di incentivo in tempi di crisi, un incentivo da sfruttare se la squadra vuole restare in ballo nelle zone alte fino alla fine. E in una giornata traboccante di scontri diretti (Latina-Pescara, Palermo-Siena, Spezia-Trapani, Lanciano-Crotone) il Cesena deve raccogliere l’incentivo e investire su se stesso. Certo, vincere per un rigore dubbio contro la Juve per certi versi è un motivo d’orgoglio, ma questa è la serie B e la Juve era la Juve Stabia. Meglio pensare a cosa vuole fare il Cesena da grande, ora che è ufficialmente salvo. Deve temere il Bari perché ha tante belle giovani frecce, come no. Ma deve anche pensare al dipinto di classifica che potrebbe esserci questa sera alle 22.30, in caso di vittoria in trasferta.

 

 

 

 

 

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