Il Ravenna ha cambiato passo con la spinta dei terzini volanti

Ravenna

RAVENNA. Ieri si respirava aria migliore, a Ravenna, perchè la vittoria sul Monza è arrivata al momento giusto per scacciare eventuali, cattivi pensieri. Nulla di drammatico, intendiamoci, perchè questa società ha sempre dimostrato di mantenere la calma anche in situazioni più complicate rispetto al punto conquistato nelle prime tre gare e poi, in seconda battuta, tutti erano consapevoli delle difficoltà oggettive che, dopo il debutto di Gubbio, la terna Sudtirol-Triestina-Monza avrebbe comportato. Nessun risultato, insomma, avrebbe suscitato ragionamenti particolari e timori eccessivi, figuriamoci poi dopo una vittoria ampiamente meritata anche se logicamente favorita dalla follia di Galli, che già ammonito ha sgambettato Nocciolini a 70 metri dalla sua porta. A proposito di calendario ostico, comunque, non è certamente finita ieri, dal momento che anche domenica prossima il Ravenna dovrà vedersela con una capolista, la sorprendente Fermana che là davanti affianca il ben più accreditato Pordenone. Quello che incoraggia, comunque, è l’approccio diverso che la squadra di Luciano Foschi ha avuto con il cambio di modulo.

Terzini volanti

Il 3-5-2, al di là del risultato, è sembrato una buona idea per tanti motivi, uno per reparto almeno. Anzi di più quando si parla della difesa, perchè non a caso il Ravenna ha lasciato inviolata la porta per la prima volta in campionato ed ha ridotto al minimo i rischi, contenuti nell’intervento comunque decisivo di Venturi su Reginaldo all’alba del match. Certamente Jidayi, più difensore che playmaker nelle sue ultime stagioni cadette, si è ritrovato perfettamente nell’arretramento di una linea, ma a parte la solita certezza rappresentata da Lelj anche Pellizzari ha fatto la sua parte. Avanzando di un reparto, ha soddisfatto il crescendo impressionante di rendimento fornito sulle fasce da Eleuteri e Bresciani, serviti a dovere dal nuovo schema che in fase di spinta risparmia ad entrambi una ventina di metri di campo. Entrambi sono stati eccellenti così come è risultato molto prezioso Barzaghi quando ha rilevato lo stanco “Puma” (soprannome che era stato messo a Bresciani ai tempi del Livorno).

Le punte che pungono

Detto che il terzetto centrale ha sfoderato una prova tutta grinta e lucidità, ecco l’attacco. Nocciolini per la terza consecutiva non ha segnato né avuto occasioni, ma questo è un problema che non esiste perché l’ex bomber di Forlì e Parma tornerà presto a timbrare, Galuppini invece l’ha fatto ed ha confermato che tenendolo vicino alla porta, quindi come seconda punta e non attaccante esterno, le cose possono cambiare in meglio. La coppia-gol giallorossa, quindi, è cosa fatta, ma Magrassi e Raffini non saranno certo accantonati da un tecnico che sa perfettamente che per salvarsi comodamente serviranno i gol di tutti.

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