Sbattere subito il muso è una prima lezione per il nuovo Cesena

Dice una vecchia massima sempre di moda in estate: le vittorie in pre-campionato non contano, le sconfitte sì. Paradossalmente, a meno di due settimane dall'inizio del campionato, può avere più effetti balsamici la sconfitta contro la Savignanese, maturata davanti a una matricola debuttante che punta esclusivamente alla salvezza, che la convincente vittoria del weekend precedente contro il Mantova, ottenuta al cospetto di un'altra nobile decaduta che punta a vincere la D. Tralasciando gli stucchevoli luoghi comuni (il "non eravamo fenomeni prima e non siamo brocchi adesso" purtroppo va ancora di moda), proviamo a ricominciare dalle sagge parole di Beppe Angelini, uscite dalla bocca del tecniche dopo il fischio finale: . Verissimo.

Trappole

Il Cesena ha sbagliato l'approccio, denotando lacune soprattutto mentali. Il gol di Giacobbi è stato casuale ma in fondo ha premiato chi è uscito meglio dai blocchi di partenza, cioè la Savignanese, intraprendente e mai rinunciataria in avvio. E questo, con l'arsenale a disposizione di Angelini, non è francamente accettabile. Anche perchè, dalla cintola in su, c'era un esercito di trentenni e appena un under (Campagna). Nel secondo tempo, dopo aver sbattuto prima contro Pazzini e poi contro il muro gialloblù, il Cesena si è disunito troppo presto e soprattutto ha cominciato a innervosirsi, perdendo la bussola e prendendo anche diversi calci. La Savignanese è una squadra correttissima e il clima del Moretti era piuttosto cordiale, ma in molti, sulle tribune dello stadio di Cesenatico, hanno subito pensato alle corride che il Cesena dovrà affrontare sui terreni di gioco piuttosto caldi di Marche, Abruzzo e Molise, dove il fattore campo si farà certamente sentire. Questa squadra, che punta sul bel gioco e si appoggia soprattutto sulla grande qualità di Alessandro, Ricciardo e Tortori, senza dimenticare Biondini e De Feudis, saprà vincere anche le partite sporche e spigolose?

Indicazioni

Contro la Savignanese ha convinto l'intrapredenza del 18enne Campagna, che nel difficilissimo primo quarto di gara ha cercato di uscire dal pantano e di suonare la carica mentre i compagni più esperti e titolati faticavano a prendere le misure del campo e dell'avversario. Nel primo tempo, ad eccezione di una sbavatura fatale sull'angolo decisivo, è piaciuto Valeri, finalmente a suo agio nel fondamentale che gli riesce meglio: la spinta. Angelini ha cominciato con Biondini, Alessandro e Tortori alle spalle di Ricciardo. Risultati? Modesti. Il motore del Rosso è ancora un po' ingolfato mentre Tortori ha deluso non tanto nella preparazione ma quanto nella finalizzazione e questo non dovrebbe essere un grande problema. Alessandro resta il giocatore più forte del Cesena, nonchè il più pericoloso al tiro, ma domenica è sembrato troppo anarchico mentre Ricciardo è incappato nella classica giornata storta, al netto di qualche sponda apprezzabile. Non hanno per nulla convinto, invece, i difensori centrali, molto approssimativi in marcatura (vedi il 2-1 di Vandi, ad esempio), ma anche imprecisi con la palla tra i piedi. E a proposito di palla tra i piedi, non è certo questa la specialità del portiere Sarini, comunque incolpevole sui due gol della Savignanese. Il debutto in campionato dista ancora dodici giorni, utilissimi per registrare i meccanismi offensivi (discreti nella parte centrale ma evaporati nell'ultima mezzora), a scegliere in quale ordine disporre le pedine più qualitative sulla trequarti e a stabilire le gerarchie in difesa.

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