Lelj pensa positivo: «Ravenna tutto nuovo, il rinvio non farà male»
Quando si tratta di palle inattive, l’apparizione in area di Tommaso Lelj è ormai cosa scontata, come pure la sua ormai provata capacità di fiondarsi su ribattute e palle vaganti. Così il capitano giallorosso ha trovato il primo gol: controllo della sfera uscita dall’area e spostamento verso sinistra fino a trovare lo spiraglio per una conclusione forte e angolatissima. Come i suoi compagni, Lelj sta vivendo un interminabile avvicinamento al campionato e da buon leader cerca di vederne soprattutto gli aspetti positivi: «Stiamo faticando molto negli allenamenti, credo che alla 1ª giornata ci presenteremo più pronti fisicamente di quanto accade di solito. Inoltre, considerando i tanti volti nuovi della nostra rosa, sarà un bene avere più tempo a disposizione per trovare l’amalgama».
Tra i volti nuovi, molti sono giovani e tra i tifosi si è aperto un dibattito per stabilire se gli “under” di quest’anno siano migliori del pacchetto di un anno fa. Lelj non entra in questa discussione, ma offre qualche spunto: «Negli allenamenti vedo nei ragazzi più giovani tanta qualità, sono capaci di giocate importanti, però io ricordo anche a loro che questa qualità dovrà poi essere confermata quando le partite contano. Solo con i tre punti in palio si può capire chi vale davvero. Noi giocatori esperti dovremo intanto continuare ad essere il nocciolo duro e l’arrivo di alcuni calciatori con carriere importanti alle spalle ci darà un grande contributo».
Per concludere, l’impatto con il nuovo allenatore: «Ognuno di noi ha acquisito conoscenze da ogni tecnico con cui ha lavorato e si porta dietro questo bagaglio. Dunque ogni allenatore nuovo è soprattutto un’occasione di arricchirsi. Luciano Foschi ha un pregio che spicca sugli altri: la semplicità. Le sue direttive sono molto chiare e questo ci agevola nell’interpretare il suo pensiero calcistico. Sul piano tecnico torneremo a giocare con la difesa a quattro. Lo scorso anno l’abbiamo abbandonata dopo poche partite e credo sia stata una scelta giusta. Quest’anno esistono invece i presupposti e la convinzione per tornare ad applicarla».