Il Santarcangelo rimane in D almeno per ora. Ricorso al Tar?
I fatti
Ieri in tarda mattinata la Prima Sezione del Collegio presieduta dal professor Mario Sanino ha ascoltato presso la sede del CONI, ai Fori Imperiali, a Roma, l’arringa dell’avvocato gialloblù Eduardo Chiacchio alla quale ha fatto da contraltare successivamente quella della Federazione Italiana Gioco Calcio. Un intervento quest’ultimo molto articolato e duro che non ha lesinato anche un attacco alla LegaPro che, a differenza della FIGC, non ha presentato memoria difensiva.
La storia
Ma come si è arrivati alla sentenza di ieri? Tutto è partito lo scorso 16 aprile quando la Procura Federale della Figc, su segnalazione della Covisoc, ha deferito al Tribunale Federale Nazionale il Santarcangelo per non aver versato, entro il termine del 16 marzo 2018, le ritenute Irpef relative agli emolumenti dovuti ai propri tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori per le mensilità di gennaio e febbraio 2018, e comunque per non aver documentato alla Co.Vi.So.C., entro lo stesso termine, l’avvenuto versamento delle ritenute Irpef in questione, chiedendo 2 punti di penalizzazione. Il 2 maggio, però, il Tribunale Nazionale Federale proscioglie la società clementina riconoscendole la “buona fede” sottolineando che l’errore non è della società ma dei professionisti che seguivano l’aspetto economico. La Procura non ci sta e presenta immediatamente il suo appello alla Corte Federale. Corte che esamina la documentazione l’11 maggio a campionato terminato e con il Santarcangelo salvo. La sentenza è una doccia fredda perché condanna i clementini al -2 in classifica costringendoli ai play-out con il Vicenza. Spareggi che vedono Dalla Bona e compagni retrocedere in serie D tra lacrime e rabbia. Rabbia dovuta dal fatto che da lì a pochi giorni la vita sportiva dei veneti termina definitivamente. Poi è storia nota con l’impossibilità di chiedere il ripescaggio per via dei punti di penalizzazione legati alla vicenda “Dirty Soccer” e il ricorso presentato contro FIGC e LegaPro che ha portato alla sentenza di ieri.
Il futuro
Le domande a questo punto sono due: cosa accadrà? E cosa farà Ivan Mestrovic? Alla prima ha già risposto la società: si dovrà decidere se fare un nuovo ricorso o meno. Alla seconda, invece, molto probabilmente la risposta arriverà oggi direttamente dal numero uno croato.