In dodici mesi la vita di Baldini è cambiata radicalmente: la beffa, il tricolore e ora la Juve
Arrivare alla Juventus significa anche giocare la Youth League, la Champions League dei giovani che vedrà i bianconeri e Baldini misurarsi con le migliori realtà continentali. «Avrei messo la firma per vivere una competizione così. Cosa mi è stato chiesto per la mia squadra? Niente di particolare, so che lavorare con la Juventus significa trasmettere quella mentalità vincente che è proprio dei bianconeri: so cosa devo fare visto che devo fare crescere questi giocatori per farli diventare calciatori veri partendo dall’umiltà che tutte le mie squadre devono avere. In ogni allenamento ci devono essere la voglia e la cattiveria necessarie per conquistare le vittorie: sono sempre quello di Imola, ovvero non sono capace di giocare per salvarmi o per pareggiare una partita. E credo che questa mia filosofia sia quella che è piaciuta alla Juventus».
Nell’estate nella quale l’Imolese è vicinissima alla C e il San Marino è costretto al trasloco a Castiglione di Ravenna pur di giocare ancora in D, non si può non chiedere un parere a chi ha vissuto entrambe le realtà pur se in tempi diversi. «Sono contento se l’Imolese arriverà in C, visto che, anche se non condivido alcune dinamiche all’interno della società rossoblù, fondamentalmente si meritano questa possibilità. Per quanto riguarda il San Marino credo che la strada debba essere quella, per far crescere il calcio sammarinese, di creare una squadra composta da giocatori sammarinesi che vivano il calcio da professionisti e possano così crescere e migliorare anche il livello della nazionale».
Andrea Mirri