Cesena, cancellati 78 anni di storia

Calcio

CESENA. Decine di migliaia di romagnoli hanno in mente almeno una grande partita dell’Ac Cesena che ha scandito la loro vita. Da ieri sono tutte partite di una squadra che appartiene all’album dei ricordi del passato.

Il sipario è definitivamente calato ieri pomeriggio alle 15.30, con un comunicato di poche righe sul sito: “L’A.C. Cesena comunica che il Consiglio di Amministrazione riunitosi in data odierna ha deliberato di aderire all’istanza di fallimento avanzata dalla Procura della Repubblica di Forlì”.

Ultima speranza

Mentre il presidente Giorgio Lugaresi ha raggiunto la sede attorno alle 9 di ieri mattina, il cda dell’Ac Cesena ha avuto una prima puntata piuttosto breve ed è terminato poco dopo mezzogiorno, con l’impegno di riaggiornarsi nel primo pomeriggio.

Oggetto dell’analisi i contatti dell’ultima ora con la finanziaria inglese Crown Financial and Merchant Bank cfmb, che ha avuto come tramite l’agente immobiliare cesenate Piero Lombardini.

Il piano in extremis per risalire la china prevedeva un intervento da 6 milioni di euro del gruppo inglese. Una somma che unita ai 4.5 milioni di aumento di capitale e uno sforzo dei soci da 2.3 milioni per gli stipendi avrebbe potuto coronare la rimonta. Un’operazione dai tempi tecnici evidentemente insostenibili, troppo grande da realizzare nel giro di poche ore.

I contatti con il gruppo inglese si sono approfonditi nello scorso week-end e in queste ultime ore, ma ieri servivano soldi e non promesse o progetti. Il termine ultimo per regolarizzare la posizione della società era fissato per le 19 e gli organi di controllo federali non potevano accettare elementi diversi da immissioni di liquidità pronte, ora e subito.

Il Cesena come è noto aveva effettuato una prima iscrizione alla serie B palesemente incompleta, cercando di guadagnare tempo in extremis. Così in una presunta volata miracolosa di ieri si dovevano saldare gli stipendi di marzo, aprile e maggio ai tesserati, regolarizzare il parametro P/A; ottenere l’approvazione (o una sospensiva) del piano di ristrutturazione da parte dell’Agenzia delle Entrate.

In più restava da presentare l’approvazione della società di revisione sul bilancio, la fideiussione per l’iscrizione, varare l’aumento di capitale a 4.5 milioni e buon ultimo versare 140.000 euro di canone al Comune per la concessione dello stadio. Una parete di sesto grado. Una partita contro il Real Madrid da giocare con la formazione Esordienti.

Fine corsa

La seconda puntata del cda è partita dopo pranzo, ma si è chiusa quasi subito. Anche i soci più tenaci hanno mollato la presa e la resa è arrivata con la nota pubblicata nel sito, tre ore e mezzo prima della scadenza inderogabile delle 19. Lugaresi è uscito dalla sede poco prima delle 16, visibilmente provato ma cortese, mormorando parole di circostanza davanti ai fotografi. Quindi saluta e se ne va, mentre dalla sede Gabriele Valentini alza il telefono e chiama Fabrizio Castori per avvisarlo che il Cesena non c’è più.

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