Cesena, tempo scaduto eppure Lugaresi non vuole arrendersi

Calcio

CESENA. È fissato per lunedì mattina alle 10.30 quello che ha tutto per essere l’ultimo cda della storia dell’Ac Cesena. È l’effetto di una situazione che appariva precipitata già nella serata di giovedì. Il cda valuterà la situazione e sarà chiamato a esaminare l’adesione all’istanza di fallimento.

Non è certa però la presenza del presidente Giorgio Lugaresi, impegnato alla stessa ora al consiglio di Lega B a Milano. E anche questo, al di là della serenità mostrata ieri sera da un Lugaresi ancora ottimista, non sarebbe affatto un bel segnale.

Un giorno con la Guardia di Finanza

Quella di giovedì è stata una giornata campale a tutto tondo nella martoriata estate del Cesena. Prima la Guardia di Finanza si è recata in mattinata alle 7.30 nell’abitazione di Lugaresi, quindi alle 13 si è recata in sede, dove si è trattenuta quando erano passate le 22, dopo una verifica ispettiva di quasi 10 ore.

Le Fiamme Gialle hanno voluto prendere visione e poi prelevato l’intera documentazione riguardante le compravendite col Chievo, nell’ambito dell’inchiesta penale condotta parallelamente a quella sportiva sul caso-plusvalenze, in programma martedì prossimo al Tribunale Federale Nazionale. Ma martedì prossimo con tutta probabilità l’Ac Cesena apparterrà al calcio del passato. La società ha assistito in tutto e per tutto la Finanza nel reperimento della documentazione, offrendo la massima collaborazione nell’ambito dell’inchiesta condotta dai pm Francesca Rago e Filippo Santangelo.

Fuori tempo massimo

La salvezza in extremis, negli ultimi giorni era affidata ai soliti noti degli ultimi anni, su tutti l’encomiabile consigliere Oliviero Santerini seguito a ruota da un eventuale intervento a supporto di Luca Mancini. Ma oggi è già sabato e il Cesena ha tempo fino a lunedì alle 19 per fare ricorso alla prima bocciatura della Covisoc pagando stipendi di marzo, aprile e maggio ai tesserati (con relativi contributi), versando la fideiussione, presentando l’approvazione della transazione fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate e la relativa omologa. Di tutti questi requisiti, cosa ha in mano al momento la società? Al momento nulla di concreto. Troppo tardi. Fuori tempo massimo. Il termine perentorio è lunedì alle 19, poi eventualmente si può andare al Collegio di Garanzia del Coni, ma appare tutto troppo in salita.

Offerta in extremis

Nel pomeriggio di ieri si è palesata una offerta in extremis, a quanto pare di una banca d’affari inglese («ma con un’anima romagnola», precisa Lugaresi). I salvatori dell’ultima ora sono sempre da prendere con le pinze, come no. Invece l’interesse a quanto pare era corredato da una domanda articolata e puntigliosa con richieste legittime per continuare una eventuale trattativa.

In sintesi, la banca d’affari inglese avrebbe chiesto come presupposti al Cesena la transazione col fisco, l’omologa, l’iscrizione alla B e il superamento dell’istanza di fallimento legata all’udienza del 9 agosto. E quindi si torna al punto di prima, o meglio al punto di non ritorno. «Ma questa era la richiesta iniziale - precisa Lugaresi - poi è stata limata e nella riunione informale di oggi (ieri, ndr) con i soci ho mostrato una lettera di impegno vera, firmata e riconosciuta dalle banche. Abbiamo ancora una speranza e io ci voglio credere fino all’ultimo, per dare un futuro al Cesena in serie B e poi cederne la maggioranza. Ci è già stato fatto il funerale 6-7 volte, chissà».

Ma da qui a lunedì deve accadere tutto ciò che non è successo nei 40 giorni più infernali nella storia del calcio a Cesena. Tutto troppo difficile. E converge tutto in un’unica direzione, come nei bei libri con un epilogo triste, verso la parola fine.

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