Il Rimini prepara un altro ribaltone

Calcio

RIMINI. Tre settimane dopo il primo esonero della gestione De Meis, il presidente del Rimini potrebbe tornare sui suoi passi. Oggi Marco Osio potrebbe tornare al suo posto, Buglio esonerato dopo appena tre partite nelle quali ha ottenuto due punti e soprattutto ha trovato grosse difficoltà a far breccia in uno spogliatoio impaurito e imbruttito dai risultati che hanno trascinato il Rimini ai margini della zona retrocessione. Prova ne è la prestazione deludente di alcuni elementi contro la Virtus Vecomp (il tecnico siciliano non ha gradito il fatto che ci fosse qualcuno che camminasse per il campo) e pure la discutibile reazione di Bussi al momento della sostituzione, anche se il giocatore da togliere in quel momento era Fall.

Ma non è finita, perchè potrebbe essere giunta al capolinea anche l’avventura di Mauro Traini. Il direttore sportivo è stato contestato domenica al termine della partita contro la Vecomp per la campagna acquisti di gennaio, con elementi come Nigro, Radoi, Tomi, Cesca e soprattutto Herrera che finora hanno fallito completamente l’impatto con Rimini, tra l’altro smentendo le loro stesse interviste di “benvenuto” nelle quali si dichiaravano pronti a combattere per raggiungere la salvezza.

In attesa dell’ufficialità del ribaltone, il difensore biancorosso Riccardo Martinelli torna sulla partita di domenica. «L’atteggiamento delle squadre che vengono a giocare a Rimini è ormai arcinoto. Gli allenatori preparano le partite contro di noi con il solo scopo di difendersi, spesso si piazzano dietro con cinque difensori. Il problema è che riescono sempre nel loro intento, si piazzano tutti dietro la linea della palla, rinunciano a fare la partita, non solo una squadra come la Vecomp, ma anche altre più blasonate tipo Mantova o Alessandria».

Tutte ormai hanno individuato il problema del Rimini. «Certo, la nostra incredibile fatica a mettere la palla in porta. Dietro ci siamo registrati, in casa concediamo pochissimo, un paio di occasioni a partita, quasi zero come è successo domenica. Ma davanti, fatta eccezione per qualche spunto di Nicastro o il palo di Aya sulla mia spizzata, non abbiamo prodotto altro. Quel reparto che all’inizio della stagione ci ha dato enormi soddisfazioni e sul quale potevamo tranquillamente fare affidamento, ora ha perso lo smalto».

Martinelli è un personaggio fiducioso per natura e considerava la partita di domenica talmente importante, da poter ancora strizzare l’occhio all’ottavo posto in caso di vittoria. «Premesso che secondo me la Torres si salva direttamente e che pure in caso di nostra vittoria con la Vecomp sarebbe stata durissima, avremmo dato un segnale importante al campionato e soprattutto alle squadre che ci stanno davanti e a quelle che al momento lottano con noi per centrare i play-off. Non vincendo mai invece, il segnale che diamo all’esterno è debolezza».

Martinelli va oltre. «Ho sempre creduto nel Rimini e nella salvezza diretta, ci siamo sempre preoccupati del possibili ritorno di squadre come Mantova, Alessandria e Spal che ci seguivano comunque a distanza considerevole, ora invece dobbiamo temere, con tutto il rispetto, Cuneo, lo stesso Porto Tolle, la Pergolettese. Ma resto fiducioso: se saranno play-off, bisogna arrivarci nella posizione migliore».

 

 

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