Tra Ac Cesena e Comune la spaccatura è totale

CESENA. Un’altra puntata, l’ennesima, in un mese dove, al di là delle parole e degli sforzi promessi, il giorno decisivo sembra essere sempre quello dopo. Ovviamente è così anche stavolta, dopo due ore di cda andato in scena ieri pomeriggio in corso Sozzi. La linea? Andare avanti a oltranza, oltre ogni scadenza dei prossimi giorni, anche se naturalmente entro lunedì vanno pagati stipendi, contributi e va presentata la fideiussione, altrimenti il Cesena è davvero fuori dalla B. E il piano con l’erario? Lì la società sembra avere meno fretta, visto che l’intenzione è ripercorrere la battaglia (terminata ai primi di agosto) nel 2016 dalla Paganese. Una differenza importante a sfavore del Cesena è l’istanza di fallimento che pende sulla testa del Cavalluccio, con l’udienza fissata per il 9 agosto. Inoltre la semestrale evidenzia un patrimonio negativo di 5-6 milioni da ripianare, dunque serve un’iniezione robusta: «Stiamo continuando a valutare le proposte che ci arrivano, ma ne mancano ancora - ha detto ieri Lugaresi - sapevo che non sarebbe bastato il consiglio di oggi (ieri, ndr) ma avremmo avuto bisogno ancora di un paio di giorni. Lo posso confermare».

Corsa a ostacoli

Al netto della complessità di un piano che prevede lo spostamento di somme ingenti (i famosi 6 milioni) per ottenere una risposta affermativa dall’Agenzia delle Entrate e sbloccare poi stipendi e contributi, il nemico del Cesena continua a essere il tempo, anche perché appare davvero molto difficile riuscire ad ottenere una fumata bianca in pochi giorni dopo un mese di nulla o quasi (la prima risposta negativa al piano di ristrutturazione del debito compirà un mese martedì prossimo): «I tempi? No, non mi spaventano proprio - prosegue Lugaresi - anche perché volendo ci sono Collegio di garanzia del Coni e Tar del Lazio. Casomai mi spaventa la possibilità che, se dovessimo fallire, ci sarebbero tante persone senza un lavoro e uno stipendio».

Sarebbe interessante avere qualche notizia in più da questo gruppo di imprenditori legati a un fondo inglese, pronto ad intervenire (si dice con circa 4 milioni, gli altri 2 sarebbero a carico dei soci) in aiuto del Cesena, ma strappare qualche notizia a Lugaresi in questo senso è impossibile: «Non posso dare alcun indizio, ci mancherebbe, anche perché non sono tenuto a farlo».

Spaccatura totale

Nel frattempo oggi pomeriggio, con inizio alle ore 16, andrà in scena un consiglio comunale interamente dedicato al Cesena e alla tremenda estate del Cavalluccio. «All’ordine del giorno - ricomincia Lugaresi - c’è il futuro del Cesena eppure nessuno rappresentante del Cesena può partecipare. Alla faccia della trasparenza... Se fossi in loro un po’ mi vergognerei. Purtroppo a Bari tutta l’amministrazione comunale sta lottando per salvare la squadra della città, ma a Cesena succede l’esatto contrario».

Nel mirino c’è sempre il sindaco Paolo Lucchi che, tra l’altro, proprio nella giornata di ieri, si è recato a Roma negli uffici della Figc in missione esplorativa in vista del consiglio comunale di oggi e del piano D che il Comune sta preparando. Per la serie: ci sono due anime della città che pensano ormai a due squadre diverse.

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