In attesa dell’Agenzia delle Entrate, il Cesena è deciso a non arrendersi

Calcio

CESENA. Doveva essere la settimana delle risposte, è stata la settimana delle attese vane. La settimana intesa come i cinque giorni a orari d’ufficio è finita ieri alle 19 e il Cesena non ha ricevuto segnali da parte dell’Agenzia delle Entrate.

La disponibilità finanziaria e il tempo sono da mesi i due principali avversari di un piano di ristrutturazione a cui la società ha affidato il suo futuro, anzi, il suo presente. Come è noto, nella ristrutturazione sono già inseriti gli accordi con le banche e con un’ampia maggioranza di creditori, ma il valico decisivo è lo stralcio da 33 a 20 milioni di euro del debito con l’Agenzia delle Entrate, un piano che propone l’abbattimento di sanzioni e interessi e un piano di rientro ventennale.

Battaglia su più fronti

La delusione per una settimana senza risposte anche ieri era palpabile in sede, anche se allo stesso tempo traspariva la determinazione a fare valere le proprie ragioni e ieri a Roma sono stati avviati dei contatti informativi con a Covisoc per cercare di avere un quadro il più chiaro possibile.

Di fronte a una situazione oggettivamente grave, la società non trascurerà alcuna via per riuscire ad arrivare all’iscrizione e salvare il titolo sportivo. C’è bisogno però di avere la risposta in mano a tutti i costi nei prossimi giorni e in ogni caso non oltre il 26 giugno, almeno per provare una battaglia a qualsiasi livello giuridico, anche al di fuori della giurisdizione sportiva.

Ma martedì 26, quella data rimane uno snodo senza ritorno: è la data cerchiata in rosso per l’iscrizione e il Cesena dovrà per forza avere della documentazione a suo favore in mano per giustificare lo sforzo di una fideiussione da 800.000 euro oltre al versamento di tre mesi di stipendio ai tesserati (marzo, aprile, maggio, per un totale di circa un milione e 700.000 euro).

Il Cesena entro la prossima settimana dovrà avere una risposta e da lì in poi valutare ogni tipo di sede per fare valere le proprie ragioni, da quello sportivo al Collegio di Garanzia del Coni fino alla giustizia amministrativa con il Tar del Lazio.

In base alle scadenze “sportive”, si è ormai fuori tempo massimo, mentre il ricorso ad altri organi giurisdizionali potrebbe fare scattare una sospensiva e fare guadagnare tempo al Cesena.

In tutto questo contesto, ovviamente l’aspetto sportivo è passato in secondo piano, con Andrea Schiavone ai dettagli per chiudere l’accordo con il Padova e Fabrizio Castori atteso all’inizio della prossima settimana in Romagna dopo le vacanze. Vacanze serene il giusto, come tutti i tesserati del Cesena.

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