Dovizioso ridimensionato e con il “nemico” in casa

FORLÌ. Andrea Dovizioso mette una pietra sopra i sogni mondiali, almeno per ora, e guarda al Mugello per tornare sul gradino più alto del podio. Insomma Desmodovi deve arrivare in Toscana e bissare quanto fatto lo scorso anno.

Il romagnolo avrà tanta pressione e abbiamo visto domenica che brutto scherzo gli ha giocato quella avuta a Le Mans. Nel prossimo gran premio tanti piloti Ducati scenderanno in pista con la “bava alla bocca”. Inutile girarci attorno, nelle ultime due gare a far male al forlivese è stata la guerra interna: difficile passare Jorge Lorenzo con la stessa Gp18 nei primi giri del gran premio. Per farlo a Jerez de la Frontera il forlivese è arrivato lungo e ha prestato il fianco a quell'incrocio di traiettorie che, grazie al tentativo di doppio sorpasso di Dani Pedrosa, è diventato uno strike terribile per la Ducati. Ed anche a Le Mans, Dovizioso ha sbagliato mentre forzava per liberarsi dello spagnolo. Il problema è che Lorenzo guida la Gp18 in modo tale da essere un osso durissimo nel primo terzo di gara, per poi calare. Andrea deve saltarlo per prendersi decimi importanti su Marquez (in Spagna inseguiva, mentre in Francia fuggiva dal campione del mondo della Honda) e sembra che la manovra non gli venga proprio bene.

Lorenzo, forse, al Mugello si giocherà le ultime possibilità di restare nel team ufficiale di Borgo Panigale. Ad attenderlo c'è la Suzuki, ma il giusto orgoglio del campione spagnolo lo spingerà a provare ancora a stare davanti a tutti, anche se poi ogni volta strapazza troppo la sua Gp18 e nel finale cala parecchio. Anche Danilo Petrucci sogna di dividere il box con Dovizioso e pare essere il più quotato a farlo: ha già centrato diversi podi con la motocicletta del team Octo-Pramac e potrebbe essere un ottimo gregario per Dovipower. Inoltre costa molto meno di Lorenzo, fattore non secondario. A Borgo Panigale pensano anche a Jack Miller, che potrebbe però avere il mezzo ufficiale nel team satellite Octo-Pramac, come ha avuto nelle ultime due stagioni Petrux. Una cosa pare incredibile: perchè Ducati non prende un pilota che con la Rossa ha già vinto ed è stato in grado di battere Marquez? Quello che Petrucci, Miller e Lorenzo forse faranno, Iannone lo ha già fatto nel 2016.

Intanto Marquez sorride con il titolo già nelle mani. I dati sulle prime cinque gare dell'anno sono impietosi: lo spagnolo è al suo secondo miglior inizio di stagione (solo nel 2014 aveva fatto meglio con 5 vittorie su 5 e 125 punti) e con i suoi 95 (frutto di 3 vittorie un 2° posto ed un 18°) guarda tutti da altezze siderali. In pratica, su 5 gare ne ha sbagliata solo una, in Argentina. Dovizioso ha solo 46 punti (un 1°, un 6°, un 5° e due ritiri). Lo scorso anno, quando era partito a rilento, ne aveva fatti 54. Per sognare ci sarebbe voluto l'avvio del 2015: tre volte 2°, poi 9° e 3° per 83 punti. Difficile mettere il sale sulla coda a questo Marquez così. Lo scorso anno nelle prime cinque gare fece 68 punti e tutti sappiamo come andò a finire, nel 2016 ne fece 85 e fu di nuovo campione, nel 2013 77, mentre l'unica volta che gli è sfuggito il titolo, nel 2015, toccò quota 69.

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