Il Manuzzi, l’alleato fedelissimo del Cesena

CESENA. L’interruttore lo ha schiacciato per la prima volta Karim Laribi il 28 aprile contro il Frosinone, con un rigore chirurgico spedito in fondo al sacco, poi ci ha pensato Gabriele Moncini otto giorni dopo contro il Parma, con la magnifica doppietta che nel giro di 10 minuti ha ribaltato i ducali e gli scenari. Nelle ultime due gare casalinghe, che hanno consegnato al Cesena 6 punti, lo stadio Manuzzi si è improvvisamente acceso come non accadeva da tempo, con un fattore campo da coppe europee che ha trascinato la squadra di Fabrizio Castori alla doppia impresa. Da ieri pomeriggio è partita la prevendita per Cesena-Cremonese e, complice anche l’abbassamento dei prezzi (2 euro le curve, 3 euro i distinti: già 1.207 i biglietti staccati ieri), è facile prevedere un altro colpo d’occhio sontuoso venerdì sera quando il Cavalluccio dovrà mettere il punto (esclamativo) sulla stagione. Approfittando proprio del contorno e del peso del suo stadio.

Applausi

Tra gli innumerevoli alti e bassi che hanno accompagnato il tribolato campionato del Cesena quest’anno, spicca un fattore: il Manuzzi. Che si è spesso trasformato nell’ombrello sotto il quale cercare un po’ di riparo quando fuori infuriava la tempesta. All’Orogel Stadium, nelle 20 gare fin qui disputate, solo in tre occasioni è uscito il segno 2: all’alba della stagione contro l’Ascoli (0-2) e nel ritorno contro Cittadella (0-1) ed Empoli (2-3). I punti conquistati in casa dal Cesena sono 33, cioè lo stesso identico bottino di un anno fa alla vigilia dell’ultima gara casalinga contro il Verona. Dovesse arrivare un pareggio contro la Cremonese, in una partita che sulla carta assomiglia tantissimo a quella dell’anno scorso (ma a ruoli invertiti), la Romagna bianconera eguaglierebbe il rendimento del Cesena di Drago&Camplone, che in casa chiuse con 8 vittorie, 10 pareggi e 3 sconfitte.

Striscia positiva

Obbligato a sgomitare in zona salvezza per il secondo anno consecutivo, il pubblico del Manuzzi sta assistendo a una paradossale tendenza. Strappasse un risultato positivo contro la Cremonese, la squadra di Castori eguaglierebbe un altro primato: il campionato di Serie B con il minor numero di sconfitte interne da quando ci sono 22 squadre, in pratica da quando il Cesena è tornato in B con l’uomo di Tolentino in panchina. Nelle quattro precedenti stagioni cadette con Castori, erano arrivate complessivamente 18 sconfitte interne così distribuite: 6 nella stagione 2004-2005 chiusa con la salvezza e 4 all’anno nei successivi campionati chiusi con i play-off (2005-2006), un’altra comoda salvezza (2006-2007) e la retrocessione (2007-2008). Anche con un allenatore vincente come Pierpaolo Bisoli era arrivato un numero più alto di sconfitte casalinghe, egualmente distribuite: 5 nell’anno della promozione (2009-2010), altre 5 nel 2012-2013 dopo la parentesi con Nicola Campedelli e di nuovo 5 in occasione del secondo campionato vinto (2013-2014). Due anni fa il Cesena di Massimo Drago perse sempre tre volte al Manuzzi, ma il totale salì impietosamente a quattro con la beffarda sconfitta nel turno preliminare dei play-off contro lo Spezia. Due anni dopo al Cesena basterà un altro benedetto pareggio per festeggiare, in un contesto completamente diverso sul campo, mentre fuori dal campo ci sarà ancora una volta uno stadio pronto a spingere dal primo all’ultimo minuto.

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