Il miracolo sportivo targato Orva Lugo

Lugo

LUGO. La storia delle imprese sportive si arricchisce di un nuovo capitolo. L’Orva, neopromossa in Serie B, con un roster di età media inferiore ai ventun anni, formato da atleti quasi tutti alla prima vera esperienza in un campionato senior, e perdendo il suo capitano ed elemento centrale a metà stagione, ha raggiunto un’incredibile salvezza. Nella stagione più triste, per la prematura ed improvvisa scomparsa dell’addetto stampa e speaker Athos Tampieri, i biancoverdi hanno saputo ricompattarsi dopo la crisi post-infortunio di Seravalli, arrivata quando erano in zona play-off e costata un filotto di dieci sconfitte, ritrovando fiducia ed equilibri fino a girare il fattore campo nei play-out, condannando alla retrocessione Rimini.

Progetto audace ma vincente

E’ l’apoteosi di un progetto audace, partorito dalla mente del proprietario Giuseppe Rossi, che dopo aver portato il titolo di Serie B a Forlì, per poi aiutarla a riconquistare la A2, è ripartito dalla C Silver a Lugo, scalando nuovamente le categorie e confermandosi nella terza serie nazionale, vincendo il premio della Federazione per maggior impiego degli “under”, ventimila euro che daranno sollievo alle casse societarie: «Non siamo ricchi – rilancia il factotum degli Aviators – pertanto dobbiamo portare avanti un discorso di pallacanestro “sostenibile”. È presto per parlare di futuro ma posso dire che manterremo la stessa linea, provando ulteriormente a ringiovanire la rosa».

I meriti di Rossi si estendono all’aver messo al centro del programma Gigi Galetti, riconsegnandolo al basket di vertice dopo esserne stato confinato ai margini di una C Silver friulana. Ed il “Gallo” si è tuffato anima e cuore nel progetto, elevando la rosa sia a livello individuale (vedasi Galassi, passato dai 10 punti medi della C Gold al Pontevecchio Bologna ad essere leader realizzativo nel 2-0 rifilato ai Crabs, con 54 punti segnati e 8/11 nelle triple) che di squadra, con l’identità di gruppo ben visibile nel doppio confronto dei play-out, a differenza di quella dei rivali rivieraschi.

«Abbiamo fatto un piccolo miracolo sportivo – esulta il coach – perché ad inizio stagione tutti ci davano spacciati. Considerando poi quello che hanno fatto le altre sul mercato ed i nostri problemi stagionali, con il grave infortunio di Seravalli che ha fatto passare in secondo piano le tante partite di indisponibilità di Stanzani, Valentini, Gatto e Thiam non possiamo che sentirci orgogliosi. Nei momenti più brutti, abbiamo detto solo “lavoriamo”, i ragazzi non si sono mai arresi alle difficoltà e ora ne raccogliamo i frutti. La dedica va ad Athos Tampieri, che metteva il Basket Lugo davanti a tutto: la prima trasferta senza di lui è stata di un silenzio assordante».

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