Cascione: «Abbiamo tutte le possibilità di salvarci direttamente»

Emmanuel Cascione, nelle ultime due trasferte è stato schierato difensore centrale. Se lo aspettava?

«Prima di Salerno, con Perticone e Suagher squalificati ed Esposito acciaccato, avevo drizzato le antenne e fatto due conti. Poi Ciccio (Esposito, ndr) si è allenato e sembrava recuperato, ma sabato mattina in ritiro ha dato forfait e Castori mi ha comunicato che avrei giocato, a due ore dall’inizio della partita».

Come si è trovato nel ruolo in cui Camplone, seppur nella difesa a tre, l’aveva schierata durante l’estate?

«Giocare a tre, pensando alle mie caratteristiche, dovrebbe essere più semplice. Ma con Camplone l’interpretazione era diversa, dovevo fare il difensore puro, la linea era altissima e la squadra molto offensiva: o sei un difensore di ruolo o rischi tantissimo. E infatti all’inizio è andata male. Con Castori la linea è più bassa ma anche più compatta e soprattutto tra difesa e centrocampo c’è meno spazio. Comunque a quattro avevo fatto metà campionato con la Reggina, ai tempi di Novellino: i movimenti sono più automatici e più semplici».

In due gare avete preso solo un gol su punizione a Salerno.

«Al di là del gol, sono contento di aver ridato un po’ di sicurezza al reparto. Ci servivano due partite così a livello difensivo. Abbiamo rischiato solo nel primo quarto d’ora dell’Arechi».

Come è uscito il Cesena da una settimana con tre gare ravvicinate?

«La settimana ci ha un po’ destabilizzato, vedendo soprattutto le vittorie delle altre squadre e la classifica. Qualche preoccupazione c’è, ci mancherebbe. Però sapevamo già che sarebbe stata dura fino alla fine e che dipenderà tutto dalle nostre vittorie. Almeno due successi in casa su tre dobbiamo farli, poi dovremo prendere qualche punto in trasferta».

Quali sono i rimpianti più grandi?

«Vado un po’ controcorrente e dico il secondo tempo di Salerno. La partita si era messa come volevamo noi, loro puntavano solo sul possesso, si erano spaccati in due e non riuscivano più a tirare mentre noi eravamo sempre pericolosi in contropiede. Purtroppo è stato fatale un capolavoro di Rosina, altrimenti avremmo vinto. Poi, ci mancherebbe, pesa anche il punto buttato contro l’Empoli: sul 2-2 pensavo di vincere e invece abbiamo preso subito il terzo gol. Ripensando a sabato scorso a Brescia, invece, non ho nessun rimpianto: è stata una gara equilibratissima, con parecchia tensione in campo. A loro stava benissimo il pareggio, noi eravamo un po’ preoccupati».

Da fuori sembrava che al Cesena andasse bene un pareggio che alla fine non ha spostato nulla.

«No, non ci siamo assolutamente accontentati. Sapevamo che una vittoria sarebbe stata una svolta, ma purtroppo eravamo meno corti e brillanti del solito. E allora, quando vedi che non riesci a vincere, diventa fondamentale non perdere».

Oggi sareste retrocessi. I play-out sono una minaccia o una speranza?

«Io voglio pensare positivo, quindi li vedo ancora come un qualcosa da evitare e non come un qualcosa a cui aggrapparsi, perché abbiamo tutte le possibilità per salvarci direttamente. Purtroppo sento troppa negatività e mi dispiace. Credo che in questo momento ci siano almeno otto squadre, se non nove, che hanno paura di retrocedere. Il Cesena non ha mai mollato, è una squadra viva, segue l’allenatore e dà tutto in campo. Serve solo la vittoria della svolta».

Ripensando alla sua lunga militanza a Cesena, questo è l’anno più difficile e complicato da quando è in Romagna?

«È l’anno più intenso e mentalmente più faticoso. La serie A è stata logorante, ma con molte meno speranze. Qua sappiamo che possiamo giocarcela. La tensione sta salendo, abbiamo avuto tantissimi alti e bassi ma purtroppo non siamo mai riusciti a dare la svolta alla nostra stagione».

Fisicamente la squadra come sta?

«A Brescia c’è stato un calo, in tanti abbiamo giocato tre gare in una settimana e faceva un caldo mostruoso. A un certo punto la stanchezza si è fatta sentire, ma in questa settimana regolare la squadra può ritrovare la freschezza che ha avuto finora».

Sabato arriva il Frosinone. Ripensando all’andata è una gara ancora più facile da preparare?

«Dentro la nostra testa ci deve essere un solo risultato. Conosciamo il Frosinone, sappiamo cosa cerca e come gioca. Sarà fondamentale l’approccio e, dopo Cesena-Empoli, sappiamo quali errori non andranno commessi».

Per la prima volta torna Ciano, peraltro reduce da una doppietta e in grande forma.

«Con Camillo sono rimasto in ottimi rapporti, ogni tanto ci sentiamo. Sta facendo il suo solito e grande campionato. Un po’ di emozione la percepirà, almeno me lo auguro. Di sicuro non dovremo concedere troppe punizioni al Frosinone».

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