Castori: «Siamo assetati di punti: dobbiamo correre e fare risultato»

Calcio

CESENA. Fabrizio Castori inaugura oggi l’ultimo mese di un campionato che, per ora, è perfettamente riassunto da una fotografia: il beffardo 2-3 di Alfredo Donnarumma: «Non parliamone più, per favore. Non sono ancora riuscito a digerire quel gol», ruggisce l’uomo di Tolentino, che per fortuna ha già voltato pagina. Da oggi pomeriggio anche i suoi giocatori dovranno dimostrare di aver fatto la stessa cosa.

Fabrizio Castori, è la terza gara nel giro di una settimana. Come sta la squadra dal punto di vista fisico?

«Adesso la squadra sta bene, ma capire prima di scendere in campo chi ha recuperato al cento per cento è impossibile. Abbiamo una buona base, martedì sera contro l’Empoli siamo andati ai duemila. Ma c’è un’incognita: la terza partita in una settimana è sempre la più difficile da gestire».

E dal punto di vista mentale?

«Molto bene, questo ve lo posso garantire. Non siamo usciti rafforzati dalla gara contro l’Empoli, ci mancherebbe, perché una sconfitta non rafforza nessuno. Ma non siamo neppure venuti fuori da quella partita indeboliti, anzi. La prestazione è stata confortante e abbiamo segnato altri due gol all’Empoli. D’altronde segnare continua a non essere un problema, per il Cesena. Purtroppo, al contrario, abbiamo commesso qualche errore da non ripetere più».

Era da quasi un girone (Cesena-Palermo) che i suoi giocatori non sbagliavano completamente l’approccio consegnandosi all’avversario. Secondo lei perché è accaduto nella gara forse più facile da preparare?

«Di sicuro non abbiamo sottovalutato l’Empoli. Avevamo sempre approcciato bene la gara, solo nella prima trasferta a Carpi avevamo preso subito due gol».

Ripensando all’ultima ora di gioco, invece, può ritenersi soddisfatto?

«Certo, io cancello solo quei maledetti 30 secondi dopo il 2-2. Per il resto ho visto grande calcio e grande cuore. E una squadra commovente. Quell’ora di gioco deve essere una molla per il nostro ultimo mese di campionato».

Continuerà a puntare sul 4-3-3?

«Penso di sì. Ma guardate che cambia poco, noi continuiamo a giocare con due esterni e una punta. Le uniche differenze sono la posizione di Laribi e del regista ma i concetti sono gli stessi».

Chiricò ha 90 minuti nelle gambe?

«No, può fare al massimo quello che ha fatto l’altra sera. In questo finale di stagione deve sapersi ritagliare un ruolo da protagonista per 25-30 minuti al massimo, con la sua straordinaria qualità e i suoi strappi. Le sue caratteristiche, poi, si sposano benissimo con i campi asciutti e il caldo».

All’andata il Cesena vinse 1-0 con merito, ma oggi il Brescia ha 7 punti in più. Come se lo spiega?

«Guardate che il Brescia è un’ottima squadra, che a 45 punti è al riparo da sorprese e già salva. Non faccio paragoni con loro, perché non sono stati costruiti solo per salvarsi».

Qual è il punto di forza della squadra allenata da Boscaglia?

«A centrocampo sono giovani e corrono, davanti hanno Caracciolo e Torregrossa. E non dimentichiamo neppure l’esperienza di Gastaldello in difesa».

Che tipo di partita si aspetta?

«Durissima. Ma in fondo non dobbiamo pensarci. Dobbiamo solo correre e fare risultato, perché siamo assetati di punti. E per fare punti bisogna lottare e soffrire».

Le difficoltà del calendario la spaventano?

«Per niente, anche perché il calendario è difficile anche per le altre. E poi con le squadre forti abbiamo fatto le gare migliori».

Dica la verità: lei fa la corsa su qualche squadra in particolare?

«Sì. Sul Cesena».

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