Andrea Dovizioso prova a interrompere l’egemonia-Marquez

AUSTIN. Lo sceriffo Marc Marquez sfida tutti all'Ok Cota. Nessuno, da quando si corre in questo tracciato vicino ad Austin, è riuscito a salire sul gradino più alto del podio: in sei anni, infatti, sei successi del campione del mondo in carica. Difficile immaginare un finale diverso anche in questo 2018. Marc in Argentina ha buttato alle ortiche una vittoria quasi certa. Sbagliando la procedura di partenza, innervosendosi e facendo un po' di autoscontro (con Aleix Espargaro e Valentino Rossi) ha buttato 25 punti che portavano già il suo nome.

Chi potrà fermarlo nel Cota? Difficile dirlo, il più accreditato sembra uno stupendo Cal Crutchlow, che dimostrando di aver testa, oltre che talento, si è preso non solo il successo a Termas de Rio Hondo, ma anche la leadership in classifica generale con 38 punti. Difficile pensare che Cal possa arginare Marquez, impossibile che ci riesca Pedrosa, che nel volo causato da un sorpasso azzardato di Zarco si è fatto male a una mano ed è stato operato. Sarà in pista stringendo i denti.

Ci riusciranno le Yamaha? Zarco è veloce, ma finora nel finale di gara è calato; Maverick Viñales e Valentino Rossi sono più regolari durante l'arco di tutti i giri, ma meno performanti. Anche per loro è difficile pensare a una gara davanti a Marquez.

Ci riuscirà Andrea Dovizioso o qualche altro pilota Ducati? Qui la previsione si fa ancora più fosca. Forse sì con una Gp17, perché le nuove Gp18 sono affondate in Argentina e solo il grande talento del forlivese, che ha chiuso sesto sfruttando le cadute di Pedrosa, Rossi e la punizione a Marc, è riuscito a salvare il salvabile. Ducati doveva migliorare nei tracciati dove non era competitiva per puntare al titolo: in Argentina ha dimostrato di non esserci ancora riuscita.

Così l'idea di vedere Jack Miller o Esteve Rabat a ridosso dei primi e nettamente davanti a Danilo Petrucci o Jorge Lorenzo non appare così fantastica. Dovi, comunque, è 2° con 35 punti e vuole riprendersi lo scettro.

«A Termas siamo riusciti a portare a casa una sesta posizione – dice Dovizioso – un risultato sotto le nostre aspettative, ma positivo nell’ottica del campionato e adesso arriviamo ad Austin, che è una pista molto bella ma piuttosto difficile. Dovremo valutare le condizioni dell’asfalto, perché l’anno scorso era abbastanza sconnesso e delle gomme, che possono influenzare molto il week-end. Conosciamo bene i nostri punti di forza e sappiamo dove bisogna migliorare e sarà importante iniziare a lavorare bene fin dalla prima sessione per preparare la gara».

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