Il Cesena insegue un cambio di passo contro il Brescia e contro la cabala

CESENA. Lo slalom speciale da sigla televisiva di Maurizio Lauro ha compiuto 8 anni lo scorso 23 marzo e resta conservato nel cassetto dei ricordi. Quell’irripetibile assist per il gol-vittoria di Beppe Greco, nella stagione di grazia 2009-2010, è stato l’ultimo sorriso strappato dal Cesena allo stadio Rigamonti di Brescia in B. Da quella trionfale serata, che avvicinò la squadra di Bisoli alla serie A, è cominciata una specie di maledizione che ha permesso al Cesena di raccogliere un punto negli ultimi quattro precedenti a Mompiano nel campionato cadetto (non entra nel conto, quindi, il successo del 6 gennaio 2011 in A con Ficcadenti).

Domani, in un altro delicatissimo snodo-salvezza, si gioca anche per sfatare questo tabù e per anestetizzare un bomber, Andrea Caracciolo, pronto al rientro: nelle ultime tre sconfitte del Cavalluccio al Rigamonti, infatti, l’Airone ha sempre segnato.

Il grande ex

Il primo assalto è datato 6 aprile 2012 e sulla panchina del Cesena è tornato a sedersi Pierpaolo Bisoli, come sempre applaudito e apprezzato a Brescia per il suo passato da calciatore con le rondinelle. Un lanciatissimo Cesena, che aveva appena abbandonato la zona rossa e cominciava a strizzare l’occhio a una clamorosa rimonta in chiave play-off, si illude con un magnifico gol di Pablo Granoche. Dopo un’ora di dominio e senza rischi, la Romagna bianconera si sgonfia e viene rimontata dal Brescia, a segno prima con lo svizzero Daprelà e poi con un diagonale di Caracciolo per il 2-1 finale.

Bisoli e il suo Cesena tornano a Mompiano l’anno successivo, ma il 23 novembre 2013 il Cesena non sfonda e si salva: finisce 0-0 e il migliore in campo è Achille Coser, decisivo tra i pali.

Doppia beffa

Al termine di quella stagione arriva la promozione in A e così, per tornare al Rigamonti, bisogna aspettare più di due anni: il 17 gennaio 2016 tocca al Cesena di Massimo Drago. È la prima giornata di ritorno e si cercano risposte in trasferta: anche stavolta la partita comincia benissimo con il tap-in di Djuric a metà primo tempo. Il vento sembra cambiare ma, a un certo punto, sale in cattedra l’arbitro Ivano Pezzuto di Lecce (che curiosamente il Cesena ha ritrovato solo un mese mezzo fa in occasione dell’ultimo successo esterno a La Spezia): il fischietto salentino espelle Molina per un fallo di reazione e, nel convulso finale, caccia anche Cascione ma soprattutto nega un rigore a Djuric dopo il pareggio di Antonio Caracciolo. Il penalty arriva comunque, ma a favore del Brescia, quando Magnusson atterra Kupisz nel caldissimo finale: dal dischetto ci pensa l’Airone Caracciolo a regalare un’altra vittoria (2-1) in rimonta al Brescia, ricchissima di veleni.

Rocambolesco e beffardo è anche l’ultimo precedente del 4 novembre 2016, in occasione del debutto di Andrea Camplone sulla panchina romagnola: lo sviluppo della gara assomiglia molto a quella di martedì sera contro l’Empoli, con una partenza da brividi (doppietta di Torregrossa) e un eccellente secondo tempo con le due reti di Ciano e il clamoroso errore del 2-3 di Laribi da due passi. A condannare il Cesena, a pochi istanti dalla fine, è un missile di Martinelli che beffa Agazzi nell’angolino (3-2).

Impresa epica

Se per il Cavalluccio gli ultimi viaggi a Brescia in serie B sono stati quasi sempre da dimenticare, Fabrizio Castori si è invece tolto parecchie soddisfazioni nelle due gare da allenatore del Carpi al Rigamonti, dove non è molto amato fin dai tempi di Lumezzane: un anno fa strappò un 2-2 in rimonta con reti di Lasagna e Struna, ma il vero capolavoro è il 3-3 datato 22 novembre 2014. Quel giorno Andrea Caracciolo segnò addirittura una tripletta, approfittando di un Carpi ridotto in nove (espulsi il bianconero Suagher e Bianco) ma nel finale, dopo il gol di Gagliolo, ci pensò Inglese a segnare due reti in pieno recupero che fecero l’esplodere di gioia l’uomo di Tolentino.

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