Il Rimini e quella sporca dozzina. Però in D c'è chi viaggia più forte

Calcio

RIMINI. E sono dodici. Non è la vincita alla schedina del Totocalcio ma le giornate di imbattibilità della capolista Rimini.

Tre mesi senza perdere

L’ultima sconfitta, il pesante 5-2 a Imola del 12 novembre scorso, fa parte ormai della notte dei tempi. Tanta acqua è passata sotto i ponti da allora e con tanta pazienza i biancorossi hanno costruito una tela così solida che sta lentamente anestetizzando l’intero girone della serie D. Se si va a confrontare gli altri otto gironi di questa categoria nessuna squadra ha un vantaggio di 9 punti sulla seconda in classifica, ragion per cui dalle altre parti è ancora bella incerta la lotta per il primato, non che il Rimini sia già in C sia chiaro: tradotto, una fuga simile non trova riscontri altrove.

Però niente podio

Eppure il ritmo forsennato impresso dal Rimini nel girone D non è il più alto in assoluto. Infatti Potenza (2.52), Rieti (2.39), Matelica (2.34) e Albalonga (2.26) hanno una media superiore a quella della formazione di Righetti che comunque viaggia a una rispettabilissima media (2.23), la quinta in assoluto. In questo caso è doveroso fare una divisione tra punti totalizzati e partite giocate in quanto non tutti i 9 gironi hanno lo stesso numero di squadre.

Porta chiusa a chiave

Lo aveva ammesso anche Righetti la settimana scorsa, i progressi in fase difensiva sono il segreto di questo volo del Rimini. Adesso sono 23 i punti conseguiti su 27 a disposizione da quando c’è in panchina l’ex tecnico della Fya Riccione ma soprattutto è scesa ancora la media delle reti incassate, appena 3 in 9 partite (0.33). Se si vuole andare ancora più nello specifico, dal 17 gennaio ad oggi, pertanto nell’ultimo mese, soltanto il forlivese Ferri Marini, uno che da un po’ di tempo sta segnando a tutti, è riuscito a trafiggere Scotti. Insomma è un bel procedere ed è scontato che di questo passo la serie C diventi presto una piacevole realtà.

Palle inattive letali

Infine uno sguardo alle palle inattive che sono un elemento essenziale negli incontri bloccati, soprattutto in questo periodo dove il pallone comincia a scottare perchè ci si avvicina al periodo decisivo. Da quando è arrivato Stefano Capellupo, le palle inattive sono diventate un’arma “illegale” nelle mani del Rimini. La sua abilità nel calciarle, indifferente che si tratti di corner o punizioni a spiovere in area, ha già fruttato tre gol e due legni oltre ad altre situazione pericolose non concretizzatesi per un soffio. Insomma questo Rimini ha ancora margini di miglioramento.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui