Trenta anni fa la prima Coppa dei Campioni della Teodora Ravenna

Rimini

Quella di oggi è una data storica per lo sport ravennate.

Il 14 febbraio 1988 a Salonicco l’Olimpia Teodora di Sergio Guerra conquistò la Coppa dei Campioni di pallavolo femminile sconfiggendo in finale per 3-1 l’Uralotchka Sverdlosk di Nikolai Karpol: un’impresa vera e propria, indimenticabile, che si perde nei ricordi di 30 anni fa ma che va celebrata per la porta che ha aperto verso un’altra dimensione della pallavolo femminile italiana.
Per rinfrescare la memoria e dare la giusta dimensione a quella vittoria: il muro di Berlino esisteva anche nella pallavolo femminile, la Coppa dei Campioni (ancora riservata alle sole squadre campioni nazionali) era finita 20 volte in Unione Sovietica (ancora si chiamava così), 3 in Bulgaria, 2 in Cecoslovacchia, una in Ungheria e Germania Est, sino a quell’anno mai nessun sestetto della pallavolo “occidentale” aveva vinto il titolo europeo; la Teodora aveva una centrale alta 174 centimetri ed un’altezza media di 1.79 e 4 ragazze del sestetto nate e cresciute a Ravenna, era reduce da 4 medaglie d’argento consecutive ed ogni anno aveva fatto un ulteriore piccolo passo verso la cima.
I tempi erano maturi ed infatti accadde l’incredibile.
In semifinale Benelli (poi premiata miglior giocatrice della finale) e compagne recuperarono contro le grandi tedesche orientali della Dinamo Berlino di Kohler in una partita al cardiopalma: si giocava ancora col cambio palla, i set si vincevano ai 15, senza tie-break e senza libero (era proprio un’altra pallavolo…) e sul 2-2 le ravennati si trovarono sotto 8-14, sembravano spacciate. Eppure vinsero 3-2, arrivarono in finale contro le strafavorite dell’Uralotchka Sverdlosk del trio delle meraviglie Kirillova-Ogienko-Smirnova (che pochi mesi dopo avrebbero vinto l’oro olimpico di Seul) ed anche in quell’occasione seppero rimontare e vincere in 4 set nella “partita del secolo” della pallavolo femminile ravennate.
In campo Benelli palleggiatrice con la peruviana Gina Torrealva opposta, la grande francese Lesage e Prati schiacciatrici, Zambelli e Bernardi al centro; in panchina le giovani Bertini, Mele, Fanara e le sorelle Saporiti, al fianco di Sergio Guerra il vice De Pol ed il diesse Malatesta, coordinati come sempre dalla presidentessa Alfa Garavini.
Fu un risultato straordinario per la nostra pallavolo ed un momento di grande trepidazione ed orgoglio per tutta la città di Ravenna, che accolse trionfante le ragazze al ritorno al Pala Costa (intitolato a quell’Angelo Costa considerato a ragione uno dei grandi padri della nostra pallavolo).
Quella vittoria aprì poi la strada ai tanti successi della pallavolo femminile italiana negli anni che seguirono.
Il tabellino di quella storica finale (Salonicco 14.2.1988):
Olimpia Teodora Ravenna – Uralotchka Sverdlosk 3-1 (7-15, 15-10, 15-9, 15-11)
Teodora: Benelli 1+6 , Bernardi 7+15, Lesage 12+19, Torrealva 6+11, Zambelli 9+10, Prati 2+8; ne Mele, Bertini, Fanara, C.Saporiti, D.Saporiti. All. Guerra
Uralotchka: Kirillova-Parkhomtchuk 9+8, Oghienko 5+21, Volkova 8+11, Nikulina 1+3, Korytova 4+6, Smirnova 6+16; Tolmacheva 4+7; ne Cesnokova, Batukhtina, Kunisheva. All. Karpol
Arbitri: Aloro (Francia) e Dimopoulos (Grecia)
Spettatori: 3.500

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