Un capo allenatore di 22 anni: Gambettola nelle mani di Angeli

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GAMBETTOLA. In confronto a lui, il trentenne Julian Nagelsmann, tecnico dell'Hoffenheim e il trentaduenne Domenico Tedesco, guida dello Schalke 04, sembrano già attempati.

Stiamo parlando di Filippo Angeli, classe 1996, 22 anni ancora da compiere e neo-tecnico del Gambettola, che in settimana è stato chiamato a sostituire l'esonerato Renzo Faedi.

Filippo, fratello del cannoniere del Gambettola, Nicola e figlio del direttore sportivo Claudio, ha visto cambiare bruscamente la sua vita calcistica già a 16 anni: «Ho avuto un problema con la crescita e ho dovuto subire una operazione ad anca e femore. Purtroppo c'è stato un errore durante l'intervento e ho dovuto subito abbandonare il calcio giocato. Ho passato 18 mesi con le stampelle: all'inizio è stata una mazzata essere privato della vera e unica passione. Da lì è cominciato un nuovo capitolo. A 17 anni sono diventato il secondo di Faedi e nel frattempo ho iniziato a guidare la formazione Juniores del Gambettola».

La scorsa settimana è stato scritto l'ultimo capitolo sulla sua storia personale: «Tra mercoledì e giovedì sono stato nominato allenatore. Ho riflettuto a lungo dopo che mi hanno fatto questa proposta e dopo una notte nella quale credo di aver dormito 5 minuti ho deciso di accettare. Per me è stata una settimana da sentimenti contrastanti. Da una parte ero affranto per l'esonero di Faedi: a lui devo tutto quello che so. Da suo secondo ho cominciato a capire tanti aspetti del mestiere di allenatore. Dall'altra ero entusiasta di questa opportunità. Quando lo hanno saputo i miei compagni, con i quali condivido molte cose anche al di fuori del campo, sono rimasti colpiti. Perché prendere una squadra a 12 giornate dalla fine e portare avanti il lavoro di Faedi non è facile. Lui ha preso praticamente dal nulla il Gambettola e lo ha portato a risultati inattesi».

Nella sua prima uscita, domenica scorsa i bianco-verdi hanno costretto allo 0-0 la capolista Cattolica. «Con appena tre ore di allenamenti alle spalle c'erano degli obiettivi che andavano oltre il risultato - racconta Filippo Angeli, parlando della sfida di domenica scorsa - volevamo ritrovare i valori che hanno caratterizzato il nostro gruppo. Abbiamo giocato una partita con una giusta cattiveria, concedendo poco a loro. Nella prossima partita andremo a Bellaria, un avversario difficile, che nell'ultima occasione non ha giocato a seguito della disgrazia che ha colpito la Reno».

Riguardo agli obiettivi legati al suo arrivo, Angeli è abbastanza chiaro: «È stato esonerato Faedi dopo 4 anni e le colpe sono di tutti, dobbiamo perciò dare qualcosa in più. Piuttosto che pensare al risultato finale ragioniamo partita per partita, cercando di prepararla ogni volta al meglio».

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