Il Cesena ha trovato un alleato Fedele per il centrocampo del girone di ritorno

CESENA. Prima di tutto un calcio alla scaramanzia, o quasi: «Con il numero cominciamo bene...», sorride Rino Foschi mentre brandisce la nuova maglia di Matteo Fedele con il 17 stampato sulla schiena.

Seguono il tradizionale benvenuto e un paio di considerazioni di fine mercato: «Portarlo qua è stato abbastanza facile - fa il direttore dell’area tecnica del Cesena - e con lui abbiamo completato un organico di cui sono orgoglioso e soddisfatto. Rosa troppo corta? Non direi. Prima eravamo in 28 e per tutti era una rosa da sfoltire. Ad eccezione di Kone, che abbiamo sostituito con due centrocampisti, sono andati via solo giocatori che non avevano minutaggio e che hanno chiesto di essere ceduti. Per me abbiamo la difesa più forte e completa di questi cinque anni e non dimenticatevi di Eguelfi, che presto sarà con noi. Questa squadra nel girone di ritorno ci costa in tutto 3.5 milioni al lordo e sarà completata da un altro giovane interessante della Primavera come Carnicelli, che numericamente prenderà il posto di Panico. Ora la parola passa al campo, ma io sono molto fiducioso».

Italo-svizzero

Aspettando il campo, in realtà, la parola passa prima allo svizzero Matteo Fedele, barba curatissima e italiano che sfiora la perfezione: «Beh - spiega il centrocampista di Losanna - i miei genitori sono italianissimi: mia mamma è di Urbino, mio padre di Avellino. Quando avevano 20 anni si sono trasferiti in Svizzera, dove siamo nati mio fratello ed io. Ma evidentemente l’Italia era nel mio destino anche calcisticamente, perché tre anni e mezzo fa è arrivata la proposta del Carpi e sono riuscito a debuttare in serie A proprio con Castori. Dopo la retrocessione sono ripartito dal Bari, una bella esperienza a livello personale (25 presenze e 4 reti, ndr), mentre quest’anno a Foggia non è andata altrettanto bene, ma preferisco non parlarne, ora devo pensare solo alla salvezza con il Cesena».

Grinta

Fedele misura le parole ma si descrive efficacemente: «Sono un centrocampista aggressivo, recupero palloni e se serve posso pure impostare, giocando soprattutto in verticale, come vuole Castori. Il modulo non è un problema e non fa differenza: ho giocato mezzala, regista, mediano e anche difensore centrale. Sono molto contento di essere qua e di tornare a lavorare con Castori: le mie caratteristiche si sposano perfettamente con il suo modo di vedere il calcio».

Negli ultimi tre mesi Fedele ha giocato solo una volta da titolare (Ascoli-Foggia 0-2) totalizzando poi appena 18 minuti: «Ma fisicamente sto molto bene, mi sono sempre allenato al massimo. Il campionato di B è lungo e quest’anno la lotta per la salvezza mi sembra ancora più tosta».

Poi prende fiato e chiude così: «A Cesena ero stato solo a ottobre con il Foggia, ma conosco la Romagna perché da piccolo venivo in vacanza a Cesenatico e a Rimini assieme ai miei genitori. Qua si sta proprio bene».

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