Tra Cesena e Atalanta l'alleanza rende soprattutto in B

CESENA. Un difensore centrale e un centrocampista di proprietà dell’Atalanta. Questa frase, che riassume le operazioni di mercato in entrata del Cesena nelle prime due settimane di gennaio, venne pronunciata anche un po’ di tempo fa. Era l’estate 2015, il Cavalluccio aveva scelto Massimo Drago per rilanciarsi dopo la retrocessione in B e nel robusto travaso da Bergamo, che aveva caratterizzato senza successo anche l’estate precedente in serie A, arrivarono sottotraccia anche il 21enne Mattia Caldara e il 19enne Franck Kessie, appunto un difensore centrale e un centrocampista di proprietà dell’Atalanta. A dir la verità, quest’ultimo venne inserito in rosa come quinto difensore centrale prima di esplodere venti metri più avanti, ma questa è un’altra storia. A distanza di due anni e mezzo, dunque, a Cesena sono arrivati nuovamente un difensore centrale (il 25enne Suagher) e un centrocampista (il 23enne Emmanuello) sotto contratto con l’Atalanta, a suggellare l’ormai storica alleanza con il club bergamasco, che ha caratterizzato le precedenti dieci sessioni di mercato gestite da Rino Foschi.

Protagonisti

In sala comandi da cinque anni e all'undicesima sessione di mercato in Romagna, il direttore dell’area tecnica ha spesso composto il numero del patron nerazzurro Percassi per cercare qualche rinforzo. In serie B, salvo qualche rarissima eccezione, è sempre andata piuttosto bene: chi è arrivato da Bergamo, in questi anni, si è spesso ritagliato un ruolo da protagonista. Nella stagione 2013-2014 solo il primo acquisto estivo (il terzino Almici) non riuscì ad ambientarsi dopo un campionato eccellente al Lanciano. Il primo vero colpo di Foschi venne perfezionato negli ultimi giorni del mercato estivo, quando dall’Atalanta venne prelevato Daniele Capelli, reduce da un gravissimo infortunio al ginocchio e fondamentale nella promozione in A del Cesena di Pierpaolo Bisoli. Fu determinante anche Guido Marilungo, che arrivò a gennaio con la stessa formula (prestito) e la stessa missione (recuperare da un infortunio) e anche in questo caso l’impatto fu notevole dopo una partenza blanda. Cominciò meglio ma si spense presto, invece, Roberto Gagliardini, che oggi fa spesso il titolare nell’Inter. Gioca in una big (Milan) anche Kessie, mentre Caldara andrà alla Juventus alla fine di questa stagione: come già detto, furono loro i due attori protagonisti di due anni fa sull’asse Cesena-Bergamo mentre l’effetto Molina durò pochi mesi. Sempre in quelle settimane Foschi acquistò Kone nell’operazione-Valzania, un altro giocatore che in Romagna si è fatto spesso apprezzare, come l’ultimo arrivato Fazzi, partito in sordina ma ora jolly molto apprezzato da Castori.

Delusioni

In B l’unico giocatore che non è riuscito ad imporsi è stato Federico Varano, arrivato sempre due anni e mezzo fa e mai in campo con la maglia del Cesena in una gara di campionato, mentre l’avventura di Eguelfi è stata condizionata dal grave infortunio al tallone. È andata decisamente peggio nell’estate 2014, quando Foschi ha costruito l’ossatura del Cavalluccio neopromosso in A acquistando cinque giocatori dall’Atalanta: gli unici raggi di sole arrivarono dall’inossidabile Ciccio Brienza, che sabato tornerà da ex con la maglia del Bari, ma in fondo anche Lucchini e Giorgi furono dignitosi mentre l’impresentabile Nica e il fragilissimo Cazzola sono diventati ben presto due meteore. Ora tocca a Suagher ed Emmanuello, che sanno già a chi ispirarsi.

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