Sotto l'albero il Cesena trova una capolista in gran forma

CESENA. Ha debuttato in B a 50 anni suonati dopo una gavetta interminabile, è fiero delle sue origini, indossa rigorosamente la tuta, in classifica continua ad arrampicarsi sempre più in alto e la sua squadra sta attraversando un eccellente momento di forma. Per una volta, però, non stiamo parlando di Fabrizio Castori ma di Bruno Tedino, universalmente riconosciuto in Sicilia come il vero top player del Palermo. Il nerboruto tecnico di Treviso è entrato in punta di piedi nei delicati ingranaggi rosanero e, dopo una fase di studio durata un paio di mesi, ha stabilito un piccolo record di questo girone d’andata: non è mai stato messo in discussione, neppure per un secondo, da Maurizio Zamparini. Che qualche settimana fa ha dichiarato: «Il Palermo vincerà il campionato con 10 punti di distacco sulla seconda». Per ora ne ha solo tre, ma è l’unica squadra ad essere riuscita a resistere al comando per due giornate consecutive.

Bunker

Domani sera, nel clima siberiano del Manuzzi, il Cesena affronterà dunque l’avversario peggiore, cioè la squadra più in forma del campionato, addirittura imbattuta lontano dal Barbera. Lo score dei nove viaggi affrontati per ora dal Palermo fa impressione: 4 vittorie, 5 pareggi, 0 sconfitte, 14 gol realizzati e appena 6 incassati. Insomma, una macchina praticamente perfetta che nelle ultime cinque trasferte è riuscita a vincere addirittura quattro volte (le ultime tre consecutive a Cremona, Avellino e Bari, non proprio tre campetti). Solida, con pochi fronzoli, ricca di stranieri debuttanti e dall’età media molto bassa, la banda di Tedino ha cambiato radicalmente faccia negli ultimi due mesi. Lo scorso 21 ottobre il Palermo crollò in casa contro il Novara (0-2): era la decima giornata e i rosanero avevano vinto solo tre partite, pur perdendone solo una appunto contro i piemontesi di Corini. Da quel giorno, però, la musica è cambiata e il Palermo ha messo il turbo: 6 vittorie, 2 pareggi e lo scivolone interno contro il Cittadella. Il merito? Soprattutto di Bruno Tedino, che ha messo le mani nel suo giocattolo, passando dal 3-4-3 e dal 4-3-1-2 scelti in ritiro al 3-5-2. Il cambio di modulo ha cambiato anche la stagione.

Trasformazione

Eppure la partenza non era stata semplice. Dopo la bruciante retrocessione di un anno fa, Tedino ha ricominciato dalle macerie, ha convinto alcuni big a restare (su tutti capitan Rispoli, un treno sulla fascia destra e a segno da due gare di fila, ma anche Nestorovski, ai box per infortunio), ha inserito un paio di nuove scoperte («il polacco Murawski mi ricorda il primo Nainggolan di Piacenza», ha dichiarato il tecnico) e soprattutto ha dato certezze e solidità a una squadra che, in attesa di riscaldare la vecchia Favorita, vince sempre in trasferta.

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