C'è la fumata bianca: il Santarcangelo a Ivan Mestrovic

SANTARCANGELO. I soldi sono arrivati. E con essi la fumata bianca: il Santarcangelo non è più di Roberto Brolli. L’annuncio avverrà domani, ma di fatto il club gialloblù lascia la Romagna per volare nelle mani di imprenditori croati e ungheresi. Alla guida della cordata c’è Ivan Mestrovic, giovane imprenditore (è proprietario di Corrieri internazionali) amante del calcio. Insieme all’imprenditore ungherese Lorinc Meszaros, che dovrebbe essere coinvolto anche nell’acquisto del Santarcangelo, è proprietario del Nogometni Klub Osijek (conosciuto come Nk Osijek), formazione della massima serie croata attualmente seconda al fianco dell’Hajduk Spalato a 4 punti dalla Dinamo Zagabria. Non solo, i due imprenditori farebbero parte (o comunque sarebbero “legati”) della Futball-F 2007 Sportszolgáltató Kft, una società ungherese che possiede il Videoton, regina del campionato magiaro. Insomma, un uomo di calcio, Ivan Mestrovic, che tratta (e in parte gestisce) il Santarcangelo già da questa estate attraverso Vlado Borozan, che domani avrà il compito di spiegare il progetto in conferenza stampa.

Puntando a Rimini

Mestrovic rileva il Santarcangelo da Brolli ma punta al capoluogo: Rimini. Che ha già nel mirino: vuole rilevare il club da Grassi per portarlo più in alto possibile. E vuole acquisire la cittadella dello sport nell’area Ghigi, luogo da trasformare in quartier generale biancorosso. L’assalto al Rimini, per ora respinto, tornerà più deciso in estate. Per ora c’è il Santarcangelo, da risollevare attraverso il mercato di gennaio. Il primo passo è stato il cambio di allenatore, con l’esonero di Giuseppe Angelini e l’ingaggio di Alberto Cavasin.

Perché Cavasin

Referente italiano del gruppo è Claudio Crespini, che presto potrebbe anche prendere il posto di Luca Stambazzi nell’organigramma societario. Crespini è legatissimo ad Alberto Cavasin dal lontano 1995, quando, allora direttore sportivo del Gualdo, lo scelse nel momento in cui decise di esonerare Gian Cesare Discepoli. Cavasin condusse quel Gualdo ai play-off, persi contro il Castel di Sangro, che volò in B. Crespini avrebbe rivoluto Cavasin a Gualdo nel 1998. Il 16 novembre, mentre Cavasin stava raggiungendo Gualdo, ricevette una chiamata da Pierluigi Cera, direttore sportivo del Cesena, che lo voleva al posto di Benedetti. Cavasin si fermò e risalì l’Italia verso Cesena, dove compì un’impresa clamorosa (41 punti in 28 giornate di B e salvezza in anticipo). Ora, a distanza di 19 anni, torna in Romagna, e tra 10 giorni sfiderà da ex il Ravenna, che guidò nel 1994-’95. L’ultima sua panchina poco più di un anno fa in League Two, la quarta serie inglese, con il Leyton Orient, dove è rimasto per 10 partite (2 e 8 sconfitte). Dieci gare anche nella sua ultima esperienza italiana: in serie A, stagione 2010-2011, con i doriani retrocessi anche a causa dei soli 5 punti (7 sconfitte). E ora Santarcangelo. Che è in Romagna ma dove i romagnoli ormai non ci sono più.

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