Unieuro bastonata e costretta all'esilio

Rimini

FORLÌ. Pesante come un macigno sulla società, sulla passione della piazza, sul percorso salvezza della squadra di Giorgio Valli. È arrivato ieri mattina, puntuale come una gabella, l’ennesimo provvedimento disciplinare ai danni della Pallacanestro 2.015 conseguente al derby con la Virtus Bologna, ma questa volta si è trattato di un colpo durissimo. Oltre alla sanzione pecuniaria da 750 euro per un nuovo guasto all’apparecchio dei 24” che fa salire il totale delle multe stagionali a quota 13.240 euro (primo posto con quasi 2mila euro di “vantaggio” su Rieti), il giudice sportivo ha squalificato il campo di Forlì per una giornata. Essendo già arrivato analogo provvedimento dopo Fortitudo-Unieuro di novembre, la società non potrà più commutarlo in un’ammenda da 5mila euro, ma dovrà giocare la fondamentale gara interna con gli Stings Mantova in campo neutro. Lo farà recandosi a Ferrara e anticipando la sfida alle 20.30 di sabato in quanto il Pala Hilton Pharma domenica alle 17 è occupato da un match di volley di serie B.

La decisione è figlia di un coro che ha bersagliato Alberto Bucci, il presidente Virtus, nonché frontman della Fulgor Libertas fallita sotto la gestione Massimiliano Boccio con tanto di indagine della Magistratura al riguardo, e si aggrava «perché in più occasioni il pubblico locale con cori razzisti offendeva un tesserato avversario», ossia il centro Kenny Lawson. Il giudice aggiunge: «Nella determinazione della sanzione si è tenuto conto della recidiva reiterata e specifica della società in merito a manifestazioni ispirate ad odio e discriminazione razziale».

Immediato il coro di protesta sui social dei tifosi biancorossi che lamentano come pure Giorgio Valli sia stato oggetto di insulti virtussini non sanzionati, ma la società è costretta a fare buon viso a cattivo gioco: non sarà presentato ricorso e ci si rimboccherà le maniche per trasferire il Pala Galassi in un altro impianto omologato e attrezzato per l’A2 che, per regolamento, deve distare 100 chilometri dalla propria sede. L’unico disponibile e rispondente ai requisiti era Ferrara. «Senza voler entrare nel merito, riservandosi di farlo eventualmente in un secondo momento, delle ragioni che hanno portato il giudice sportivo a tali severe determinazioni – scrive la società – siamo al lavoro per perfezionare lo spostamento della gara. La prevendita è per ora sospesa e chi non potesse recarsi a Ferrara potrà farsi rimborsare in sede il biglietto eventualmente già acquistato».

Sul fatto in sé la “Pieffe” si appella ai tifosi: «Occorrerà fin da subito, da parte di tutto l’ambiente che segue appassionatamente la Pallacanestro Forlì 2.015 - si legge in un comunicato emesso ieri - correggere il tiro rispetto ad atteggiamenti che incidono in modo traumatico sugli ambiti tecnico-sportivi, logistico-organizzativi, economici e d’immagine del club». Lo sfottò nello sport è prassi, ma assodato che il “bueggiare” l’avversario che sbaglia una schiacciata o protesta non ha basi razziste, farlo è sbagliato in sé e controproducente, perché viene sempre e comunque interpretato come offesa a sfondo razziale.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui