Unieuro bastonata e costretta all'esilio

La decisione è figlia di un coro che ha bersagliato Alberto Bucci, il presidente Virtus, nonché frontman della Fulgor Libertas fallita sotto la gestione Massimiliano Boccio con tanto di indagine della Magistratura al riguardo, e si aggrava «perché in più occasioni il pubblico locale con cori razzisti offendeva un tesserato avversario», ossia il centro Kenny Lawson. Il giudice aggiunge: «Nella determinazione della sanzione si è tenuto conto della recidiva reiterata e specifica della società in merito a manifestazioni ispirate ad odio e discriminazione razziale».
Immediato il coro di protesta sui social dei tifosi biancorossi che lamentano come pure Giorgio Valli sia stato oggetto di insulti virtussini non sanzionati, ma la società è costretta a fare buon viso a cattivo gioco: non sarà presentato ricorso e ci si rimboccherà le maniche per trasferire il Pala Galassi in un altro impianto omologato e attrezzato per l’A2 che, per regolamento, deve distare 100 chilometri dalla propria sede. L’unico disponibile e rispondente ai requisiti era Ferrara. «Senza voler entrare nel merito, riservandosi di farlo eventualmente in un secondo momento, delle ragioni che hanno portato il giudice sportivo a tali severe determinazioni – scrive la società – siamo al lavoro per perfezionare lo spostamento della gara. La prevendita è per ora sospesa e chi non potesse recarsi a Ferrara potrà farsi rimborsare in sede il biglietto eventualmente già acquistato».
Sul fatto in sé la “Pieffe” si appella ai tifosi: «Occorrerà fin da subito, da parte di tutto l’ambiente che segue appassionatamente la Pallacanestro Forlì 2.015 - si legge in un comunicato emesso ieri - correggere il tiro rispetto ad atteggiamenti che incidono in modo traumatico sugli ambiti tecnico-sportivi, logistico-organizzativi, economici e d’immagine del club». Lo sfottò nello sport è prassi, ma assodato che il “bueggiare” l’avversario che sbaglia una schiacciata o protesta non ha basi razziste, farlo è sbagliato in sé e controproducente, perché viene sempre e comunque interpretato come offesa a sfondo razziale.