Il Credito di Romagna Forlì si gioca una fetta di salvezza

Rimini

FORLÌ. In ogni campionato ci sono gare che, inevitabilmente, segnano il destino di una stagione o quantomeno ne tracciano un solco profondo lungo il quale il cammino di una squadra si incanala, nel bene o nel male. Quella di oggi tra Credito di Romagna e Pallacanestro Trieste è una di quelle partite. Lo è per Forlì assai più che per la squadra giuliana di Eugenio Dalmasson, che parte da un vantaggio di 4 punti in classifica.

Tutto per tutto. La Fulgor Libertas Forlì dovrà vincere con le mani e con le gambe, con la tecnica e con la tattica, con la testa e con il cuore. Insomma, tirando fuori da dentro tutto ciò che si ha. A due turni dal giro di boa, per una Fulgor Libertas che recupera almeno nei dieci Riccardo Ravaioli (fermo dal 17 novembre a causa della frattura del mignolo della mano) si tratta di lottare per la sopravvivenza in questo torneo ancora lungo e periglioso, ma che si potrà guardare con fondata fiducia solo facendo proprio questo fondamentale scontro diretto. Ovviamente Massimo Galli non può interpretare diversamente la sfida. «Abbiamo l’occasione di raggiungere un traguardo parziale ma importantissimo, quello di arrivare a una sola gara di distanza dalla salvezza - ammette l’allenatore del Credito di Romagna -. Perdere significherebbe ritrovarci a -6 da una formazione che può essere una nostra concorrente per l’obiettivo principale e anche se ci sono ancora tante gare da giocare questo complicherebbe ulteriormente il nostro cammino».

Nervi saldi. Davanti a sè Forlì avrà una Trieste capace di sorprendere in più di un’occasione, specialmente lontano dal proprio palasport. «I giuliani hanno vinto più in trasferta che in casa - spiega Galli - ma il pericolo viene soprattutto dal loro modo ruvido di giocare, dal fatto che in difesa ti aggrediscono fisicamente per poi provare a correre in attacco. In questo contesto è basilare non innervosirsi mai, neppure se dovessimo andare sotto nel punteggio, giocare sempre con accortezza e pazienza, controllare il ritmo e passarsi la palla cercando di cogliere senza frenesie il momento propizio per colpirli. Insomma, ci serve una prova di squadra, altre vie non ne esistono».

Prima la difesa. Nel “titolo” del coach varesino «vincerà chi riuscirà a mettere quel tocco in più di intensità in campo» c’è tutto. C’è, in primis, la consapevolezza che la Fulgor Libertas dovrà sfoggiare contro Trieste una grande prova difensiva. Carra, Hoover, Ruzzier, Harris, Diliegro e il figlio d’arte Tonut hanno punti nelle mani, esperienza, furbizia. Si possono controllare e limitare solo con la massima attenzione e determinazione. Anche con la spinta del pubblico che Galli chiama come suo solito a raccolta ma dando ai propri giocatori il compito di accenderlo. «Certamente mi auguro che i tifosi ci siano vicini in ogni fase del match, però sarà la nostra performance ad innescarli».

Cain-Diliegro. Detto già della sfida Saccaggi-Hoover, l’altro tema chiave sarà poi il duello tra due dei migliori centri del campionato. Cain può soffrire la durezza fisica dell’oriundo ex Ostuni e Sassari, ma è vero anche il contrario. «Esatto. Dobbiamo aiutare Tyler in difesa, però in attacco va cercato con continuità. Diliegro è il secondo del campionato per falli commessi».

 

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