Il Giro d'Italia fa 100 e intona "Romagna Mia"

Forlì

MILANO. Il Giro del Centenario intona “Romagna mia”. Ieri al Palazzo del Ghiaccio di Milano, davanti a mille ospiti, il comitato organizzatore formato da Rcs Sport e Gazzetta dello Sport ha confermato le anticipazioni, e, come annunciato, la Romagna fa il pieno. Grande protagonista sarà la provincia di Forlì-Cesena, con l’arrivo di tappa a Bagno di Romagna, dopo la cavalcata nel Casentino, mercoledì 17 maggio, e la partenza, il giorno seguente, da Forlì alla volta di Reggio Emilia, in una frazione che solcherà anche l’entroterra ravennate, risalendo la valle del Lamone. A parte Rimini, ci sarà tutta la Romagna, a risarcimento del mancato passaggio del 2016.

Edizione numero 100. Il ritorno è ancor più gradito, in quanto coincide con un’edizione storica, la 100ª. Per celebrarla al meglio è stato studiato un percorso speciale, che solcherà quasi tutte le regioni, toccando luoghi simbolo e montagne leggendarie. Non mancherà nemmeno il tributo ai grandi campioni del passato, con le partenze da Ponte a Ema in ricordo di Gino Bartali, e da Castellania, in omaggio a Fausto Coppi e Costante Girardengo, nativo della limitrofa Novi Ligure. Sarà proprio la tappa di Ponte a Ema a traghettare la corsa in Romagna. Da Firenze, infatti, si scalerà la Consuma (1.060 metri), quindi discesa a Stia per imboccare la lunghissima ma pedalabile ascesa al Passo della Calla (1.295 metri). Una volta entrati in provincia di Forlì-Cesena, picchiata verso Santa Sofia, dove ci sarà da superare l’ostica Sella del Raggio (753 metri). Arrivati a San Piero in Bagno, lunga risalita sino alla vetta del Fumaiolo (1.347 metri), attraverso Verghereto e le Balze, per poi scendere verso il traguardo di Bagno di Romagna, dopo 160 chilometri, con gli spettatori che avranno la fortuna di godersi il doppio passaggio dei girini. Il giorno seguente, Forlì ospiterà lo start della 12ª tappa, che arriverà a Reggio Emilia per celebrare i 220 anni del Tricolore. La frazione misurerà 237 chilometri e toccherà Faenza e Brisighella.

Tutto lo Stivale. Come recita lo slogan, anche questo Giro si conferma la “Corsa più dura del Mondo nel paese più bello del Mondo”. Dopo l’avvio in Sardegna e le tue tappe in Sicilia, dov’è previsto il primo arrivo in salita, sull’Etna, la carovana rosa risalirà lo Stivale, prima sul versante tirrenico, con la Reggio Calabria-Terme Luigiane, poi lungo quello adriatico. La prima settimana si concluderà sul Blockhaus, affrontato dal versante di Roccamorice, che vide il successo di Eddy Merckx nel 1967. Dopo il riposo di lunedì 15 maggio si riprenderà con la cronometro del “Sagrantino” (39,2 chilometri, da Foligno a Montefalco), quindi il passaggio in Romagna e la risalita lungo il Po fino a Tortona. Sabato 20 si ripartirà da Castellania per arrivare al Santuario di Oropa, a ricordo di una delle più grandi imprese di Marco Pantani. L’ultima parte del Giro, come da tradizione, sarà appannaggio degli scalatori. Si inizia con la Rovetta-Bormio, e cime leggendarie quali Mortirolo, da Monno, e Stelvio, per proseguire con la più abbordabile Tirano-Canazei. Giovedì 25 maggio, abbuffata di passi dolomitici nella Moena-Ortisei (Pordoi, Valparola, Gardena, Pinei), mentre venerdì 26 si giungerà a Piancavallo, dopo aver valicato Montecroce Comelico e Sella Chianzutan. L’ultima grande asperità sarà il Monte Grappa (Pordenone-Asiago), poi, crono conclusiva, domenica 28, dall’Autodromo di Monza a Milano.

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