Rimini, la squadra si ribella e alza la voce

Rimini

RIMINI. Quando i giocatori arrivano a inviare un comunicato pubblico di sfogo, vuol dire che la situazione è drammatica. Sono le 14.26 di un grigio giovedì di marzo e Ivan Pedrelli, a nome di tutta la squadra ovviamente, sgancia la prima bomba. Da quanto si legge, l’ultima mensilità ricevuta infatti risale ad ottobre (non una novità), continuando a lavorare al campo senza lo staff sanitario (o con una parte risicata di esso), dovendosi improvvisare fisioterapisti oppure pagarsi autonomamente visite (eccetto quelle all’Isokinetic) o strumenti necessari. La più clamorosa, la confisca da parte di un hotel del materiale sportivo come pegno per la contestazione sui metodi di pagamento. Inoltre, gli appartamenti che ospitano i giocatori o il ristorante, siccome da mesi sfamano gratuitamente i giocatori, sono stufi. E i biancorossi, ribadendo il loro massimo impegno, hanno proposto alla società di sbloccare la fidejussione, rinunciando a una percentuale di stipendio. La seconda bomba, quella societaria, alle 18.24, dove la società replica così: «Per risolvere nell’immediato la problematica relativa agli stipendi non pagati un mese fa (in data 16 febbraio), la società ha messo a disposizione tutte le risorse personali e ha effettuato in data 1 marzo con i vertici della Lega Pro e alla presenza del presidente Fabrizio De Meis, del diesse Ivano Pastore e del responsabile dell’Aic Avv. Umberto Calcagno, un incontro per mettere a punto un accordo che garantisse la migliore soluzione possibile. In base a tale accordo, i tesserati, rinunciando a una quota stabilita del lordo su sette mensilità, potranno percepire in tempi rapidi, oltre alle due mensilità arretrate, anche altri due stipendi, più chiaramente il resto dovuto entro le date prestabilite. I conteggi relativi a quest’accordo, come richiesto dai giocatori, sono stati consegnati ieri all’Aic. Le analisi di cui si fa menzione nel comunicato, in ottemperanza con le norme federali, sono state prenotate due settimane fa e saranno effettuate nei prossimi giorni. Per quanto riguarda lo staff sanitario, l’Ac Rimini 1912, così come da normativa, dispone di un responsabile sanitario, dott. Walter Pasini, oltre ad avvalersi di ulteriori due consulenti, e del centro di riabilitazione Isokinetic.

Non risulta alla società che la squadra non disponga del massaggiatore. A oggi, nonostante alcuni ritardi nei pagamenti e grazie ad accordi già presi per saldare le pendenze, tutti i giocatori che beneficiano di vitto e alloggio, da settembre hanno regolarmente utilizzato le strutture messe a disposizione dalla società.

L’Ac Rimini 1912, senza nascondere le difficoltà, sta comunque facendo di tutto per risolvere i problemi e si augura che già da domani (oggi, ndr), con la collaborazione manifestata anche in data odierna dai giocatori, si possa ratificare l’accordo che consentirà ai tesserati di percepire tutti i compensi concordati sino al 30 giugno 2016, così da allontanare la maggior parte delle problematiche dalla squadra e consentire a giocatori di dedicare tutte le energie al campo e alla lotta per la salvezza della categoria».

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