De Meis presenta un esposto in questura

Rimini

RIMINI. Fabrizio De Meis, il patron del Rimini, ha presentato ieri un esposto in questura. Non si sente tranquillo e, come aveva annunciato nei giorni scorsi, teme anche per la propria incolumità personale al punto di fare sempre un paio di giri in più in macchina prima di rincasare. Ai poliziotti, senza lanciare accuse contro nessuno, ha presentato anche della documentazione in suo possesso.

L’iniziativa coincide con l’uscita di un articolo sulle pagine sportive del Corriere della sera di ieri che, nel dare conto della diatriba per l’acquisto del 30% delle quote del Rimini calcio da parte della Lukaap, semina dei dubbi sulla compagine sociale dei cosiddetti “inglesi” (oltre che delle difficoltà economiche del club biancorosso).

Intanto continua la guerra a colpi di carte bollate. E se da una parte gli “inglesi” annunciano di voler rettificare alcuni passaggi dell’articolo del quotidiano milanese, dall’altra si continua ad attendere la decisione del tribunale civile di Bologna sulla richiesta di sequestro di quasi un terzo delle quote societarie. Sullo sfondo il miraggio arabo che, qualora si dovesse trasformare in realtà, toglierebbe le castagne dal fuoco. La contesa per il Rimini non solo guadagna le pagine nazionali, ma si trasforma in una... spy story.

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