La Maratona di Ravenna a Tarik Marhnaoui

Ravenna

RAVENNA. C’è un po’ di Romagna nella prima assegnazione di un Tricolore Assoluto sui 42 km nella nostra terra, avvenuta ieri mattina alla 17ª Maratona Internazionale Ravenna Città d’arte. Si pensava infatti che i tifosi locali potessero puntare su Martina Facciani, invece a sorpresa è spuntata Anna Spagnoli alla partenza avvenuta alle 9,30, ma a sua detta solo per testare 35 km in vista di una prossima esibizione spagnola. La forlimpopolese, tornata ad allenarsi a Forlì con Giorgio Reggiani, ha osato fino all’ultimo, visto che in quel punto era seconda dietro alla scatenata Catherine Bertone, con un gruzzolo di minuti importante nei confronti di Claudia Pinna e la stessa Facciani. «Ho abbassato la frequenza - specifica la 43enne dell’Atl. Futura - cercando di gestire le residue forze, ma ero al lumicino. Mi giungevano notizie che la coppia dietro stava rinvenendo, ma in gioco c’era una medaglia di un Campionato Italiano, non ho voluto mollare, ed ora che ci sono riuscita non sto nella pelle». Dispensa abbracci e sorrisi a tutti, la mammina volante, con un passato da ciclista professionista ed intasca un argento prestigioso a suon di personale: 2.42’23”. Lo Scudetto invece non è mai stato in bilico, per la sicurezza che ha mostrato l’altra 43enne di Aosta, ma nata in Turchia, andando subito all’attacco (1.18’52” a metà strada), per poi gestire l’inevitabile calo dovuto all’innalzamento delle temperature. La gioia nel salutare il numeroso pubblico assiepato nei pressi del Museo d’Arte Mar, per poco non le faceva perdere la possibilità di siglare il nuovo record della gara, poi sollecitata dagli speaker è riuscita nell’impresa, per una manciata di secondi, siglando 2.39’19”. Il sogno di avere due medaglie romagnole si è infranto al 35° km, quando la sarda Pinna ha staccato la Facciani, mettendosi al collo il bronzo, in 2.44’53”, per soli 57”. La sampierana ha ammesso di avere faticato troppo nel finale, ma a 30 anni può aver trovato la strada per una seconda carriera agonistica, mentre la gemella Valentina al debutto ha fatto segnare 2.58’19”, chiudendo nona, ma stremata. Da segnalare anche il ritorno alle 42 km della riminese Tosi (17ª, in 3.21’24”), la nostra miglior centista del momento. La prova maschile ha vissuto su un paio di colpi di scena avvenuti al giro di boa. Il leader sino a quel momento, il marocchino El Mounim, vi transita dopo 1.07’24” e poi si ferma pensando di poter vincere la Half Marathon, invece il suo manager lo aveva iscritto sulla doppia distanza, quindi si considera ritirato. Dopo 3’ vi giunge anche il russo Krotovich, ma nella confusione dei doppiaggi segue lo stesso percorso precedente, invece di indirizzarsi verso Punta Marina, e compiendo circa 500 metri (più susseguente dietrofront) perde la leadership a favore di Tarik Marhnaoui. Il marocchino ne approfitta per incrementare l’andatura e s’invola verso il trionfo col tempo di 2.20’15”, seguito dal connazionale El Kasmi (a 2’18”), il quale a 7 km dalla fine si sbarazza della compagnia di Dario Santoro, giunto terzo alla fine (a 4’10”), ma laureatosi Campione Italiano. Il 25enne di Manfredonia, allenato da Matteo Palumbo, non è rimasto soddisfatto del tempo finale, ma ha deciso di concludere perché la posta in palio era troppo importante. Sugli altri due gradini del podio Tricolore sono saliti Strappato (a 5’17”) e Brigo (a 5’31”), che hanno fatto gara parallela per giocarsi nel finale il colore delle medaglie. Per la cronaca il gap tra il Campione Italiano maschile e femminile, 14’54”, è uno dei più risicati della storia, a testimoniare il livello mediocre dei primi. Loris Cappanna, che il Tricolore “non vedenti” 2015 sulla distanza l’ha già in bacheca, stavolta si è espresso in 3.26’01”, accompagnato da Onofri in veste di guida.

Al via si sono schierati in 2.527 (dei 2.757 iscritti), dei quali 1.398 sulla distanza dei 21 km, dove ha prevalso il riminese Gianluca Borghesi, in 1.10’49”, a scapito di due marocchini locali, Charfaoui (a 17”) ed Haoul (a 1’47”) e Lucchese (a 1’53”). Tra le donne ha prevalso la trentina Francesca Iachemet in 1.20’17”, davanti a Dal Mas (a 48”) e Menonna (a 3’37”). Nella due giorni bizantina complessivamente si sono cimentati in seimila.

Riva del Garda (Tn). Judit Varga, ex nazionale ungherese di stanza a Predappio migliora il personale sui km 21,097, portandolo ad 1.15’56”. Con questo tempo l’atleta dell’Edera Forlì ha vinto la “Trentino Half Marathon”, davanti all’azzurra Epis.

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