E' un'Aget egoista e senza difesa

Rimini

IMOLA. È ancora lungo e pieno di mazzate il cammino che porterà l’Andrea Costa all’agognato traguardo di fine stagione. Soprattutto se come successo ieri sera con Ferentino, i biancorossi cercheranno di sopperire alla carenza di talento e all’inferiorità atletica con una massiccia dose di egoismo. Ad eccezione di Esposito e Mancin, il resto della squadra ha infatti ragionato seguendo la logica del “chi fa per sé, fa per tre”. Davvero assurdo se si guarda alla classifica e ai roster, ma il caos tecnico che regna sin dall’estate, unito all’inevitabile smobilitazione sul mercato hanno, evidentemente, portato a questa ulteriore bruttura.

Senza difesa. Ha voglia coach Vecchi a parlare di squadra che si allena bene in settimana e della ricerca di una maggiore continuità difensiva, se poi i suoi partono con la stessa concentrazione di una partita al campetto e al 2’ sono già sotto per 2-8, lasciando 4 canestri troppo facili agli avversari. In attacco l’Aget si esercita nel tiro al piccione, ovvero chi ha la palla ci prova e neppure il primo accenno di zona inverte l’inerzia, con Mosley e Green a dominare la scena (11 punti su 13 dei ciociari al 4’). A predicare nel deserto arriva Esposito, con un assist alla prima palla toccata, solo che Mancin è in versione divora-rigori e Niles, come spesso gli accade ultimamente, non dà il minimo segnale di vita. Ferentino, di fronte a tanta pochezza, decide di adeguarsi e lascia Imola in vita (13-20 al 9’), mentre Esposito prova a compattare tecnicamente un gruppo vittima di incomprensibili egoismi.

Break ciociaro. Non appena gli ospiti riprendono a muovere la palla e Gramenzi libera la squadra dall’Usa-dipendenza, ecco che arriva lo strappo serio: 18-32 su triple di Pierich e Garri. Iannone, l’ultimo arrivato, riesce a fare la faccia storta per un cambio dopo aver giocato 9’, e Maccaferri ha un impatto orribile, così matura il break di 1-12 che scava un solco ancora più deciso, sul 19-36.

L’ossigeno per Esposito mette Imola con la testa sotto l’acqua e, come spesso avviene in queste occasioni, piove sul bagnato: Ferentino segna da ogni lato, gli arbitri non vedono le durezze della difesa ospite e al 17’ è doppiaggio, sul 22-44.

L’energia di Iannone produce una piccola remuntada, che ha il solo effetto di svegliare dal torpore Ferentino, così a cavallo dei quarti centrali la contesa si chiude: 30-60 al 21’ (0-9 in 90” dopo l’intervallo).

Di qui in avanti di degno da raccontare c’è davvero poco, perché i laziali si sentono la vittoria in mano e smettono di spingere sul gas.

Pertanto l’Aget non ha forza o voglia per rendere la resa più recente. Quando Ferentino sparisce dal campo e il canestro finalmente si allarga, ecco che i padroni di casa trovano il modo di limitare i danni, rientrando anche a -13 (72-85 al 37’).

La via Crucis biancorossa insomma continua, anche per Young che sembra non si muoverà prima della prossima settimana.

 

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