Oscar Brevi detta le regole al suo Rimini

Rimini

RIMINI. Oscar Brevi si presenta con poche parole e tanto senso di concretezza, soprattutto con la voglia di dimostrare in campo che questa squadra ha dei buoni numeri per figurare in Lega Pro: «Grazie alla società ed al presidente per avermi chiamato al Rimini, per questa opportunità. L’accetto con entusiasmo e tanta voglia di lavorare. Da giocatore e da allenatore ho sempre avuto una caratteristica, mi reputo un persona corretta, onesta e seria, posso sbagliare, ma lavoro con il massimo rispetto e con la voglia di cercare di ottenere il massimo. Diciamo che mi piace più lavorare che parlare».

Il diesse Ivano Pastore l’aveva presentato con parole lusinghiere: «Era nella lista dei papabili sin dall’inizio, dalla prima volta che ci siamo visti è scattata la molla, c’è la voglia di ricominciare e lui sicuramente di motivazioni ne ha tante, come noi».

Il tecnico milanese, che ha firmato fino a giugno 2016, torna sull’intoppo che non ha permesso la presentazione il giorno prima: «Avevo già fatto la scelta, peccato per il problema burocratico, c’è stato un errore di comunicazione con la Torres».

Conosce già il Rimini? «Di partite di Lega Pro ne ho già viste tante, sono documentato. Conosco il Rimini, così come la sua rosa. Non mi va di commentare il lavoro che ha svolto finora Pane, un collega, non mi sembrerebbe corretto».

Ha visto il match contro il Pontedera?

«No, non l’ho visto, mi hanno consigliato di non vederlo, preferisco concentrarmi sul futuro. Il mio primo compito sarà quello di cercare, il più presto possibile, l’empatia con i giocatori. Nel calcio tante volte non c’è logica, tante volte succede l’imponderabile. Se si riesce a creare una forza unita allora si è parecchio avanti nel lavoro».

Che modulo preferisce?

«Il modulo è una componente del nostro lavoro, ma non è determinante, ci devo riflettere, devo cercare di capire chi ho a disposizione tra squalifiche ed infortuni».

Cosa le ha chiesto la società?

«Mi ha chiesto di valorizzare la rosa a disposizione, di ottenere il massimo come del resto è nella mia mentalità, quello di raccogliere il più possibile con i giocatori che si hanno a disposizione. Da parte mia non ho chiesto nulla alla società, se non ringraziare per l’opportunità».

Cosa chiederà ai ragazzi?

«C’è solo una cosa che mi fa arrabbiare, sbagliare l’approccio mentale, non è accettabile per rispetto del lavoro e soprattutto per rispetto alla società. Lo ripeto, dobbiamo cercare di dare ed ottenere il massimo».

Come pensa di utilizzare Ricchiuti?

«Adrian, come altri, ha un curriculum di spessore, mi aspetto che faccia il Ricchiuti e sono convinto che lo possa fare, al di là dell’età, sono convinto che ci possa dare una mano. Per me non è un problema, può fare tutti i ruoli di attacco».

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