Massimo Drago ha le idee chiare

Cesena

ACQUAPARTITA. Alla fine della seconda settimana di preparazione, Massimo Drago ha potuto finalmente dirigere in partita il Cesena. I primi due test, quello con la Sampierana e quello in famiglia, li aveva saltati in seguito al grave lutto (la morte della madre Maria) che lo aveva colpito mercoledì scorso. Durante la sua breve lontananza, il tecnico ha avvertito il colore della gente romagnola e sul sito del Cesena ha pubblicamente ringraziato «tutti coloro che mi sono stati vicini, dalla società, ai soci e ai dirigenti, dai dipendenti ai giocatori. Grazie anche a tutti i tifosi per i numerosissimi messaggi di cordoglio e la vicinanza che mi hanno espresso, che mi hanno dato un’ulteriore conferma della straordinaria umanità che caratterizza questa terra».

Giocate in verticale. Il test con la Primavera consente al tecnico calabrese di fare alcune prime valutazioni: «Con la mia forzata assenza abbiamo dovuto interrompere situazioni a cui stavamo lavorando, ma oggi (ieri, ndr) ho visto bene la squadra a livello fisico, mentre dobbiamo migliorare la velocità delle giocate. Io chiedo alla squadra di fare gioco da dietro e i difensori, quando l’avversario ci lascia campo, non devono fare un superfluo giro palla ma devono guadagnare campo, portando palla per poi verticalizzare. Oggi però (ieri, ndr) abbiamo giocato poco sulla punta anche perché la Primavera chiudeva bene gli spazi centrali».

Manca un difensore centrale. Le idee di gioco di Drago sono chiare, ora va completata la squadra con gli ultimi tasselli: «La priorità è un difensore centrale perché in quel ruolo siamo in tre (Capelli, Lucchini e Caldara, ndr) e quindi ne occorre ancora uno. Lo vorrei mancino perché noi lavoriamo molto sul cambio palla, soprattutto in vista di quelle gare in cui gli avversari verranno al Manuzzi solo per chiudersi e quindi noi dovremo cercare di dare ampiezza al nostro gioco con soluzioni differenti».

Gerarchie tra i pali. A proposito del possibile arrivo di un portiere, Drago precisa: «Non è vero, come leggo, che mi sento spesso al telefono con Gomis (suo ex numero 1 a Crotone, ndr). Il mercato lo fa la società, non io. Inoltre, come ha detto il direttore Foschi chi arriverà dovrà giocarsela con Agliardi, perché al momento è lui il titolare, queste sono le gerarchie».

Il ruolo di Ragusa. Su un altro (ex) crotonese, Camillo Ciano, il tecnico Drago non può che allargare le braccia: «Vivo questa situazione in modo sereno, in quanto sono abituato a lavorare con i giocatori che ho a disposizione». Tra questi Sensi e Ragusa, che si stanno mettendo in evidenza ad Acquapartita: «Sensi lo abbiamo tolto dal mercato: è un ragazzo che ha ampi margini di miglioramento, anche se ha già fatto vedere le sue qualità. Quanto a Ragusa lo vedo più come attaccante esterno che come mezzala perché è un giocatore che ha bisogno di campo per potere fare male». Le idee sono già chiare.

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