Ravenna, giorno D festa

Rimini

 

RAVENNA. Chi è tornato al Benelli solo per l’occasione e per vedere il 2-0 comunque sofferto sul Ghivizzano che significa serie D può pensare che sia stata una sorta di ineluttabile volontà del destino. Nulla di tutto questo, perché al 90’ di Progresso-Ravenna, in data 2 novembre 2014, i giallorossi erano a 11 punti dalla testa e a 8 dal secondo posto.

Il generale. Napoleone voleva i generali bravi ma soprattutto fortunati: gli sarebbe piaciuto molto Alessandro Marsili, che dopo la promozione a luci spente con la Ribelle è arrivato qui con la fama di avere nel proprio bagaglio soprattutto la seconda dote. Qui ha autenticato anche la prima, ha masticato amaro per gli infortuni a ripetizione ma ha tenuto duro ed alla fine tutto il Benelli, che in parte l’aveva criticato (è questo uno dei motivi che hanno convinto già per qualche settimana il tecnico a non rimanere), si è accorto dell’importanza di averlo sulla panchina del Ravenna ed ha fatto a gara per farsi un selfie con lui.

Avvio tranquillo. Il Ravenna mantiene subito fede alla promessa di non subìre la gara, nonostante il risultato dell’andata: Xeka, Rispoli ed Ambrogetti, in ordine di apparizione da destra, giocano infatti a metà strada tra i due mediani ed Innocenti, preoccupandosi di pressare alto i portatori di palla del Ghivizzano. Dopo un paio di angoli senza esito la prima, discreta occasione capita sui piedi di Ambrogetti al 9’ ma la conclusione dell’esterno da posizione peraltro non semplice è del tutto sbagliata. All’11’ Rispoli calcia perfettamente una punizione defilata da 25 metri e serve una prodezza di Trezza sul primo palo per salvare la porta toscana. Ospiti presenti dall’altra parte con comodo, prima con una punizione innocua di Sireno dalla distanza e poi (17’) con un colpo di testa alto di Barretta.

Flipper finale. Ravenna vicino al gol alla mezz’ora: rimessa lunga di Scaioli, i centrali ospiti si occupano di Innocenti e lasciano solo Xeka che, appena spostato a sinistra da Marsili, spedisce di poco a lato da ottima posizione. Al 39’ Xeka, su cross di Ambrogetti, spedisce invece alle spalle di Trezzi ma Tremolada annulla per un fallo, si saprà poi, dello stesso esterno giallorosso. Trenta secondi dopo, invece, vedono tutti perfettamente il regalo di Vanni, che spara altissimo a pochi metri da Calderoni quella che è la prima, autentica occasione da rete degli ospiti. La seconda arriva a stretto giro di posta (44’): cross da destra, Calderoni smanaccia a destra, Angelotti anticipa Scaioli con un destro che si stampa sull’incrocio dei pali.

Il piede di Rispoli. Si riparte con il Ghivizzano in avanti ma è il Ravenna a farsi vedere per primo dall’altra parte con una combinazione “all under” Leonardo-Xeka-Del Mastio e tiro del centrocampista bolognese alto sulla traversa.

Il match diventa più nervoso, serve un episodio da una parte o dall’altra e allora, una volta ancora, ci pensa il piede di Simone Rispoli: punizione alla Pirlo da trenta metri, Trezza respinge corto e c’è Antoniacci, difensore goleador, a spingere il tap-in proprio sotto la Mero. Salta il tappo della partita e saltano i nervi del Ghivizzano, con Vita che prende il rosso diretto per fallo su Xeka. Il Ravenna ora è padrone assoluto del campo e dopo che Rispoli si è fatto respingere in uscita da Trezza il 2-0 ci pensa Leonardo con una percussione da sinistra a confezionarlo. Il terzino esagera nell’esultanza e rimedia il secondo giallo. Il Ghivizzano cerca il gol ma Calderoni dice di no. Ormai mancano solo i tre fischi che, nella speranza di tutti, dovranno essere gli ultimi della storia giallorossa in Eccellenza.

 

 

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