La vergogna finale del Cesena

Rimini

Addio amaro alla Serie A per il Cesena, che all'Olimpico di torino esce di scena con 5 gol al passivo e una prestazione del tutto anonima. Primo tempo da incubo per gli uomini di Di Carlo, che già al 6' rischia di andare sotto con Maxi Lopez che non riesce a deviare verso la porta su invito dalla destra di Benassi. Sono solo le prove per il gol del vantaggio granata che arriverà già al 10': Vives servito da Lopez al limite dell'area calcia di prima intenzione, Bressan alza il tiro, favorendo però Martinez che da due passi di testa la appoggia in rete. Al 12' ancora Torino con Darmian che affonda sulla destra, tira in scivolata ma trova Bressan che devia in angolo. Il Cesena non accenna reazioni, e il raddoppio dei padroni di casa non tarda ad arrivare: al 16' Darmian crossa dalla destra, Martinez colpisce di testa ma trova solo traversa e riga, favorendo però il tap-in da due passi di Maxi Lopez. Il Torino dilaga e al 31' trova il tris con un gran tiro di Benassi dai 25m, che s'insacca alle spalle di un colpevole Bressan, che la guarda entrare. Nel recupero i granata hanno poi la grande occasione per il poker, con Lopez che in contropiede serve Martinez, il quale buca la difesa bianconera ma scarica clamorosamente il destro a lato. Nel secondo tempo il Cesena continua a latitare e il Torino trova subito il 4-0, con Moretti che al 49' su calcio d'angolo può colpire indisturbato di testa. Lopez ci prova ancora in due occasioni, al 12' e al 19', ma nel primo caso Bressan si oppone al rasoterra da centro area e nel secondo il tiro dell'argentino si spegne sull'esterno della rete. Al 67' unica occasione sul taccuino per il Cesena, che su punizione con Brienza spedisce non di molto a lato. La “manita” è nell'aria e a servirla è proprio Maxi Lopez, che al 70' approfitta di un pasticcio difensivo dei bianconeri, con Krajnc che involontariamente serve di tacco l'argentino, che non sbaglia il rigore in movimento. Gli ultimi venti minuti servono solo alle standing ovation per Darmian e Glik, prima del triplice fischio di Di Paolo che pone fine alla sofferenza bianconera.

 

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