Elia Benedettini tiene a galla San Marino per un tempo, poi la Slovenia dilaga

Rimini

dal nostro inviato 

LUBIANA. Finisce 6-0 e a San Marino tutto sommato può andare bene così. Perché la Slovenia non è l’Estonia, domina in lungo e in largo, tira 35 volte (a una) e dimostra che la strada per i titani è ancora molto lunga per poter sperare di giocarsela con qualche chance.

Equilbrio. Si parte con una novità: Aldo Simoncini è fermato da un attacco influenzale e tra i pali va il baby Elia Benedettini. Nonostante la pioggia caduta abbondantemente negli ultimi tre giorni, il terreno di gioco tiene benissimo e infatti i ritmi sono subito alti, con i Titani che partono molto bene e al 2’ vanno al tiro con Bollini, che mette fuori di poco dai 20 metri (sarà l’unica conclusione). Due minuti dopo Matteo Vitaioli si guadagna una punizione sulla sinistra ma il cross di Selva è facile preda di Handanovic.

Fiammata. C’è partita, insomma, anche se a fare la differenza è sempre il talento e così al 10’ Birsa verticalizza alla perfezione tagliando in due la difesa biancazzurra per l’inserimento di Ilicic, che salta Benedettini e mette dentro il vantaggio sloveno. La squadra di Manzaroli subisce il colpo e rischia subito grosso, perché sul primo corner Cesar va in anticipo: traversa.

Assedio. Scampato il pericolo i titani tornano ad uscire dal guscio provando a creare qualcosa, il problema è che la potenza di fuoco è decisamente inferiore, mentre la squadra di casa quando accelera è sempre pericolosa: al 22’ Kirm sfiora l’incrocio con un delizioso tiro a giro, tra il 24’ e il 30’ è Benedettini a dire di no con tre paratone sulle zuccate ravvicinate di Ilic e Novakovic e sulla conclusione a botta sicura di Brecko. La Slovenia ora è padrona della partita e domina soprattutto sulle fasce, collezionando corner in serie, ma non è fortunata perché al 33’ è ancora la traversa a salvare i titani sulla conclusione centrale di Kurtic, con Ilicic che in tap-in non inquadra il bersaglio. Il fortino biancazzurro traballa più che mai ma il raddoppio non arriva perché Novakovic prima non trova la deviazione a porta vuota sull’assist di Brecko e poi non riesce a superare il muro di gomma Benedettini.

Triplo incubo. Si riparte e il copione cambia completamente, visto che in tre minuti arrivano tre gol: al 49’ la rasoiata di Kampl trova l’angolino basso, al 50’ e al 51’ la Slovenia sfonda a sinistra e va a segno prima con Struna su assist di Novakovic, che poi si vede restituire il favore e realizza di testa il 4-0 da distanza ravvicinata.

Perla. Il poker placa la furia slovena, che rallenta e permette ai titani di rifiatare e anche di riaffacciarsi oltre la metà campo con una bella azione al 64’: Matteo Vitaioli imbecca Palazzi, cross lungo per il liberissimo Mazza che però preferisce un contro-cross al tiro e permette alla difesa di liberare. Ma la “ricreazione” dura poco perché gli sloveni tornano a farsi pericolosissimi due volte con Ilicic e una con Lazarevic, che al 72’ si riscatta realizzando il più bel gol della serata partendo dalla tre-quarti sinistra, scartando quattro avversari e infilando inesorabilmente Battistini sul palo lontano. Il tempo per altre tre belle paratone del portiere biancazzurro e per l’esordio in nazionale di Alessandro Golinucci (per il cesenate Krajnc invece se ne riparlerà lunedì in Qatar) e la sfida va in archivio col gol finale di testa di Ilic che sigilla il meritatissimo 6-0.

 

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