La nazionale continua lo sciopero

Rimini

SAN MARINO. Nessun dialogo. Rimane al momento uno scontro al calor bianco quello che vede di fronte i calciatori, che si riconoscono compatti nell’associazione sammarinese calciatori, e la Federazione. Lo sciopero dei giocatori della nazionale maggiore di calcio sammarinese continua a tener banco. Quella di ieri è stata una giornata di incontri, nel primo pomeriggio il Segretario di Stato allo Sport, Teodoro Lonfernini, ha incontrato il presidente federale Crescentini. La nazionale partirà regolarmente per la Slovenia e sarà in campo il 27 contro i padroni di casa. La sensazione però è che si siano fatti i conti senza l’oste. In serata il Consiglio Federale ha convocato gli stessi giocatori e lo staff al completo della nazionale “preso atto dell’iniziativa dell’Associazione Sammarinese Calciatori”. Ma al momento è un problema di legittimazione, perché la Federazione non ha convocato l’Associazione guidata da Luca Bollini, ma i giocatori a titolo personale. Cosa che ha fatto infuriare la stessa associazione che, con un duro comunicato sulla sua pagina facebook, ha stigmatizzato l’accaduto: “L’incontro fissato manifesta in maniera evidente che la Federazione stessa non vuole assolutamente avere alcun contatto con l’ASC e i propri rappresentanti. In tal senso appare contro ogni logica contattare i calciatori scavalcando l’Associazione che li rappresenta. Queste sono le evidenti modalità con cui operano i dirigenti della Federazione la quale ribadisce di essere aperta al dialogo e invece tiene una condotta scorretta e poco logica”.

E ieri sera, per reazione, i giocatori sono andati alla riunione solo per ascoltare. «Visto che non ci sono i nostri rappresentanti - ha detto Andy Selva - andiamo alla riunione solo per ascoltare, senza dare risposte».

La Federazione ha manifestato ai calciatori tutte le proprie perplessità per lo sciopero in atto, ma i calciatori hanno solo ascoltato e non hanno fornito risposte. Il perché lo dice ancora una volta Andy Selva. «Tutto si è svolto in un silenzio surreale, c’era lo staff tecnico, tutti i giocatori convocati, gli addetti ai lavori, ma la Federazione deve dialogare con l’associazione dei calciatori che ci tutela, se non chiama l’associazione non possiamo controbattere. Sempre se vuole risolvere il problema. Quindi lo sciopero continua. Ci vogliono far passare per mercenari, non lo siamo mai stati in 20 anni. Vogliamo adeguarci agli standard delle altre Federazioni internazionali, in particolare a quelle piccole come la nostra».

Oggi nuovo round di incontri, alle 12.30 l’associazione calciatori vedrà Lonfernini.

 

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