Scudo fiscale, black list e crisi dimezzano la raccolta bancaria

Rimini

SAN MARINO. Dimezzata la raccolta bancaria in cinque anni. Tra scudo fiscale, black list e crisi economica l’ammontare dei depositi e delle obbligazioni negli istituti di credito della Repubblica si è ridotto in maniera consistente. Secondo i dati forniti da Banca centrale sul sistema bancario sammarinese, riferiti al terzo trimestre 2013, la raccolta totale si assesta sui 7 miliardi e 141 milioni, esattamente la metà di quanto vantavano le banche sammarinese prima dello scudo fiscale. Il crollo vero è proprio si è avvertito dopo il 2009, proprio quando l’Italia ha varato il terzo scudo fiscale, avvertito pesantemente anche dalle casse del Titano. In quell’anno si passò da 13,7 milioni di euro a 8,5 del 2010 in diminuzione progressiva fino ad arrivare ai giorni nostri.

La raccolta diretta al 30 settembre si è attestata a poco più di 5 miliardi di euro e qui – va detto – ci si ritrova in lieve aumento rispetto al 31 dicembre 2012, quando era inferiore ai 5 miliardi. L’emorragia conseguente all’ultimo scudo fiscale, i cui effetti si sono protratti per molti mesi, pur avendo perso molti capitali, pare essersi assestata. Anche se ci sono fattori che potrebbero mutare quest’ultima considerazione: Roma sta pensando ad un altro scudo e quindi a una ultima operazione per fare aumentare il gettito fiscale facendo rientrare capitali italiani all’estero e se ciò dovesse essere davvero portato a termine si potrebbe tradurre in un ulteriore calo di denaro per gli istituti di credito sammarinese, a svantaggio di tutta l’economia del Titano. E’ forse questa la ragione per cui è tornata in auge la riflessione – molto probabilmente accesa in ambienti legati al mondo delle banche – sulla possibilità di attivare uno scudo fiscale sammarinese, andando a recuperare i capitali conservati in banche italiane ed estere. Si calcolano oltre 800 milioni di euro, depositati in larga misura in banche italiane, ma anche in alcuni istituti di credito svizzeri e austriaci. Se il Governo decidesse di emettere il primo scudo fiscale sammarinese, e di tassarlo, ad esempio, al 5%, il possibile gettito per l’erario della Repubblica, si collocherebbe vicino ai 40 milioni di euro. «Questa – afferma Claudio Felici, titolare alle Finanze – non è una riflessione nata ieri, se ne parla già da diverso tempo. Ma tra il parlarne il metterla in pratica c’è una certa differenza».

 

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