Coltivazione e uso di cannabis, a San Marino si va verso la depenalizzazione

SAN MARINO. La Repubblica di San Marino verso una nuova regolamentazione dell’uso della cannabis, la cui detenzione è attualmente considerato reato al pari dello spaccio. Ad anticipare le intenzioni di maggioranza e governo è Civico 10 che dà conto degli sviluppi del gruppo di lavoro - già operativo dal 2006, ma i cui compiti sono stati recentemente estesi - incaricato di studiare una nuova regolamentazione sulla coltivazione, trasformazione e sull’uso della cannabis in diversi settori.

«Già regolamentato in altri Paesi, tra cui la vicina Italia - spiegano i civici di Adesso.sm - l’uso della cannabis per scopi terapeutici o nell’industria tessile, cosmetica ed alimentare e della bioedilizia per esempio, registra infatti un vuoto normativo nella Repubblica di San Marino, che è intenzione del governo colmare con un adeguato testo di legge, che sappia tenere nella giusta considerazione nuove esigenze e nuove tecniche di utilizzo». Per questo motivo il gruppo di lavoro che ad oggi concentrava il suo impegno sulla valutazione della sola produzione terapeutica, ora ha il compito più esteso di «studiare provvedimenti atti a disciplinare la coltivazione, la trasformazione, il commercio e l’utilizzo di prodotti a base di cannabis, di tipo sia terapeutico che non terapeutico». Dopo la relazione prodotta dal gruppo lo scorso luglio, la Segreteria di Stato per la Sanità infatti «ha valutato la necessità - prosegue Civico 10 - di adeguare la normativa sammarinese che considera reato penale la detenzione di cannabis».

Tale grado di punibilità è stato infatti pensato «per fronteggiare l’uso a scopo ludico di tale sostanza», ma «limita inevitabilmente lo sviluppo di una economia nuova e fiorente come quella della coltivazione e trasformazione della cannabis (o canapa) per uso industriali». Come spiega il movimento si tratta di una pianta «dalle innumerevoli proprietà non solo come erba officinale ma anche, per produrre tessuti, carta, carburanti, materie plastiche, fibre, vernici non inquinanti». L’obiettivo perciò è quello di «fornire una risposta adeguata a nuove esigenze che si sono manifestate in questi ultimi anni evitando pesanti complicazioni ad aziende e singoli cittadini». La legge quindi dovrà disciplinare l’utilizzo della canapa a 360 gradi, analizzando tutti i settori specifici, oltre a definire la soglia di THC (principio attivo psicotropo) che definisce la sostanza stupefacente. Il Gruppo di lavoro sarà perciò composto dai dirigenti o loro delegati dell’Authority Sanitaria, dell’Iss e dei dipartimenti Affari Esteri, Interni, Giustizia, Territorio ed Economia.

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