Lotta alla burocrazia, a San Marino si pensa ad abolire le commissioni autorizzative

San Marino

SAN MARINO. «L’imprenditore che decide di investire a San Marino deve sottostare oggi ai pareri della competente Commissione chiamata ad esaminare la pratica di licenza e ad esprimere valutazioni di tipo decisorio o consultivo e giudizi in merito al tipo di attività, la validità dei documenti, la rispondenza alle leggi vigenti». Lo spiegano dalla Segreteria di Stato dell’Industria, in merito alla sburocratizzazione del Paese: «Si tratta di Organismi - spiegano - che spesso si aggiungono ad uffici della pubblica amministrazione già preposti a svolgere analoghe funzioni e che determinano ritardi a volte anche piuttosto onerosi per chi fa impresa. Oggi, nell’architettura burocratica dello Stato, ce ne sono ben otto operative, di carattere autorizzativo, a cui si aggiungono il parere obbligatorio e non vincolante delle Giunte di Castello sulle licenze e le competenze autorizzative del Consiglio dei dodici».

Il taglio previsto

Ecco perché viene spiegato che «la volontà, espressa dall’esecutivo e compresa nel documento conclusivo del Gruppo di lavoro per la semplificazione, istituito nel luglio scorso, è quella di procedere all’eliminazione di queste Commissioni, per trasferire compiti e funzioni all’Ufficio Attività economiche, assegnando il compito di riesame in seconda istanza ad un’unica Commissione Economica, composta da tecnici designati dai vari Enti coinvolti nel processo economico».

Controversia licenze

In pratica, «spetterebbe a questa Commissione unica, valutare i ricorsi in caso di controversie sul rilascio di licenze». E alla fine ci sarà l’eliminazione «della Commissione statale per l’Artigianato, la Commissione congressuale per l’Artigianato, il Comitato d’esame, il Comitato tecnico valutatore, il Comitato di valutazione, il Comitato per l’Imprenditoria giovanile e femminile, il Comitato tecnico impiantisti, per assegnare tutto al costituendo Ufficio attività economiche con il supporto dell’ormai prossimo Ufficio attività di controllo, lasciando al Consiglio dei dodici, rispetto ai compiti odierni legati alle attività economiche, solo quello di valutare i casi di particolare entità e rilevanza».

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