Gestione dei rifiuti urbani e speciali accordo fra San Marino e Regione

San Marino

SAN MARINO. Parere favorevole in commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, presieduta da Massimiliano Pompignoli, all’Accordo tra la Regione Emilia Romagna e la Repubblica di San Marino per la gestione dei rifiuti urbani e speciali, anche pericolosi, destinati al recupero e allo smaltimento, in attuazione degli accordi in vigore. Hanno votato “sì” Pd, Si e Silvia Prodi (Misto), “no” invece da parte di M5s e Gian Luca Sassi (Misto), astenuti Lega Nord e Michele Facci (Misto-Mns). L’accordo ha una durata di cinque anni e prevede l’ingresso in regione di 62mila tonnellate all’anno di rifiuti, in quanto San Marino non ha la possibilità di disporre autonomamente di impianti idonei di smaltimento e recupero dei rifiuti.

Perché no

Il consigliere M5s Andrea Bertani critica la reiterazione dell’accordo che, di anno in anno, vede un aumento della quantità di rifiuti conferita negli impianti dell’Emilia Romagna, peraltro già in sofferenza, senza che la Regione faccia nulla per spingere la Repubblica del Titano a diventare più virtuosa nella riduzione della produzione dei rifiuti.

Perché sì

Gli risponde Giorgio Pruccoli (Pd), ricordando come l’orografia di San Marino renda impervia la realizzazione di impianti idonei allo smaltimento dei rifiuti e come la Repubblica del Titano condivida gli obiettivi e le finalità della legge regionale in materia di gestione dei rifiuti, sostenendo misure dirette alla riduzione della produzione e al recupero dei rifiuti nonché i principi dell’economia circolare.

Gli altri interventi

Gian Luca Sassi (Misto) chiede alla Regione di pretendere da San Marino un impegno preciso nella direzione della riduzione dei rifiuti, vincolando il rinnovo dell’accordo al rispetto di tale impegno. Michele Facci (Misto-Mns), infine, invita l’esecutivo regionale a monitorare che San Marino mantenga l’impegno a rivedere il proprio Piano di gestione dei rifiuti portando al 70% entro il 2020 la percentuale di raccolta differenziata, in linea con quanto previsto dalla pianificazione della Regione.

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