Banca di San Marino, contestazioni sulla scelta del consigliere di amministrazione

San Marino

SAN MARINO. Marcello Malpeli è il nuovo presidente della Banca di San Marino. L’elezione, avvenuta sabato scorso, ha portato con sè alcune polemiche non legate alla figura del nuovo numero uno ma relative alla scelta del consigliere di amministrazione.

Il quadro

Ad agitare le acque è il Comitato No fusione che sottolinea: «Durante gli incontri con l’Ente Cassa di Faetano, avevamo auspicato un’ampia convergenza tra tutti i soci, in primis con quelli di minoranza, sui nominativi che sarebbero stati eletti nel corso dell’assemblea. A tal fine nei giorni scorsi avevamo comunicato ai vertici dell’Ecf i due nominativi: figure sammarinesi di indubbio valore personale e professionale – che erano di gradimento anche dell’Ada (Associazione dipendenti azionisti Bsm) e dell’Amo Bsm (Associazione dei piccoli azionisti Bsm)».

L’obiettivo era quello «di voltare definitivamente pagina rispetto al passato, creando finalmente la necessaria sintonia e coesione tra tutti gli azionisti della Banca, nell’ottica di un rinnovamento di metodi e della governance, puntando su figure che non fossero imposte dall’azionista di maggioranza. Purtroppo, come si temeva, questo positivo auspicio si è concretizzato solo a metà, creando inevitabili tensioni e forti prese di posizione nel corso dell’Assemblea degli azionisti Bsm».

Le nomine

Se su Marcello Malpeli «figura di indiscutibile autorevolezza» anche l’Ente Cassa di Faetano ha condiviso la scelta assegnandogli il proprio voto; le tensioni sono nate in merito alla nomina del consigliere di amministrazione. Il Comitato No Fusione – sempre in accordo con l’Ada e Amo Bsm – «aveva comunicato il nominativo di Joseph Guidi, ex dipendente con una lunghissima esperienza lavorativa nella Bsm, proposta finalizzata a creare un rinnovato clima di collaborazione con i dipendenti e rafforzare la fiducia della clientela».

Il consigliere del cda

Nome che però non è evidentemente piaciuto alla governance dell’Ente Cassa di Faetano.

Di qui la polemica: «Solo nel corso dell’assemblea degli azionisti Bsm, il presidente dell’Ecf ha comunicato ai presenti il nominativo individuato dal cda dell’Ente, cioè Ivan Simetovic. Questa decisione ha quindi vanificato tutti i tentativi di condivisione messi in atto dal Comitato No fusione” nell’esclusivo interesse di voltare pagina e di rasserenare il clima e i rapporti, anche in vista dell’assemblea della Cassa di Faetano in programma il 24 febbraio. Va sottolineato che Ivan Simetovic è stato nominato consigliere esclusivamente grazie al rilevantissimo peso azionario dell’Ente Cassa di Faetano, mentre in realtà gli altri azionisti e soci Ecf presenti, hanno condiviso il candidato proposto dal nostro comitato».

Di qui l’affondo: «Riteniamo che quanto accaduto, debba suscitare inevitabilmente delle profonde riflessioni anche da parte del neo eletto consigliere che ad oggi, rappresenta quasi unicamente la volontà del solo cda dell’azionista di maggioranza: l’Ente Cassa di Faetano. Un cda che di fatto è stato sfiduciato dal voto opposto alla fusione fra Bsm e Carisp».

In bocca al lupo

Il Comitato No Fusione, insieme ad Ada e Amo Bsm, augura comunque al nuovo presidente Malpeli «un proficuo lavoro di rilancio e di rafforzamento della Banca di San Marino, valorizzando le risorse umane e professionali impiegate nell’istituto, preservando la storia, le tradizioni, l’autonomia e l’indipendenza della banca ed operando in modo da voltar pagina quanto prima, rispetto ad alcune discutibili scelte fatte nel passato sia riguardo al “top management” che agli irrealizzabili progetti (inattuati) che sono stati promossi».

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