Italia-San Marino e problema targhe, sul Titano si lavora per trovare soluzione

San Marino

SAN MARINO. Il governo della Repubblica di San Marino è alle prese con le "pesanti ripercussioni" del Decreto sicurezza italiano, per i disposti sulle immatricolazioni all'estero di mezzi guidati da residenti nel Belpaese. La Segreteria di Stato per gli Affari esteri, in una nota, informa infatti del suo "attivo impegno in corso per risolvere le pesanti ripercussioni dell'eventuale applicazione su San Marino" del provvedimento. Più precisamente, prosegue l'organo istituzionale presieduto da Nicola Renzi, "si porta a conoscenza che sono stati già attivati tutti i canali istituzionali per favorire una riconsiderazione che tenga conto delle specificità della Repubblica".

Il Titano insomma punta a spiegare al governo italiano "l'opportunità di non lasciare escluso da disposti ben circostanziati un Paese che, non essendo membro dell'Unione Europea né dello Spazio Economico Europeo, non rientra attualmente nelle previste deroghe". Per l'esecutivo sammarinese c'è "interesse prioritario a ridefinire una situazione probabilmente non valutata nelle sue più dirette conseguenze in capo a persone fisiche e giuridiche sammarinesi in virtù dell'appartenenza ad uno Stato enclave in territorio italiano". Alla controparte, termina infine la nota, si è spiegato che "la mole cospicua di veicoli immatricolati a San Marino che transitano quotidianamente in territorio italiano", condotti da cittadini sammarinesi residenti in Italia, può essere ricondotta a "ragioni di impresa, professionali e anche familiari". 
  

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