San Marino, accesso ai verbali della commissione. La palla passa al Collego dei Garanti
La richiesta deriva dal rifiuto, «fino ad oggi intervenuto», della «possibilità di consultazione anche in via riservata, di documenti prodotti dalla Commissione Affari di Giustizia utili alla conoscenza di fatti poi discussi all’ordine del giorno del Consiglio Grande e Generale». In tale caso infatti i consiglieri, «non conoscendo quei contenuti, hanno affrontato tematiche afferenti al funzionamento della Giustizia e del Tribunale senza averne esaustiva conoscenza». Si ritiene infatti un «preciso diritto dei consiglieri avere accesso agli atti parlamentari salvo non vi siano precisi disposti di legge che stabiliscono il contrario».
I capigruppo di maggioranza, firmatari del ricorso presso il Collegio dei Garanti, essendo anche membri dell’Ufficio di Presidenza e ritenendo «opportuno evitare inutili polemiche che distolgono l’attenzione dal vero oggetto del ricorso» attinente ai diritti dei consiglieri nello svolgimento del loro ruolo, hanno intenzione di «non opporsi alla costituzione dell’Ufficio di Presidenza nel giudizio di fronte al Collegio stesso, dove avverrà il dibattimento sul ricorso». Ciò darà al Collego dei Garanti la «possibilità di decidere avendo ascoltato tutte le parti in causa».
In generale - concludono i capigruppo - rimane del tutto «incomprensibile la volontà da parte dell’opposizione di impedire a tutti i consiglieri di prendere conoscenza degli accadimenti avvenuti all’interno della Commissione Giustizia, accadimenti che da tempo stanno condizionando il dibattito politico». Tutto questo «mentre da mesi si susseguono le pubblicazioni di atti coperti da segreto istruttorio, la diffusione di atti riservati, di indiscrezioni e ricostruzioni di parte, senza che alcuno dell’opposizione abbia eccepito nulla».